"L'albergo del popolo" (Libellula Edizioni) di Hamid Misk.
Storia di Said, immigrato marocchino, raccontata in prosa e poesia, che giunge alla città eterna pieno di sogni e di speranze, dalla lontana Fez. Viene accolto all’Albergo del popolo che diventa la sua casa. In poco tempo riesce a risolvere il problema del permesso di soggiorno, ad iscriversi all’università, perché crede fermamente che il sapere sia sempre la chiave del progresso umano. Ma l’Albergo del popolo e il quartiere di San Lorenzo lo metteranno a confronto con tante realtà e personaggi che segneranno la sua vita.
"La rinascita" (Libellula Edizioni) di Hamid Misk.
L’anima di un uomo indomito e di un poeta si manifestano in versi armonici che trattano di amore idealizzato e ribellione di fronte ad un destino avverso. Le inquietudini dell’individuo moderno, l’elaborazione del tessuto memoriale, lo spirito sognatore, vengono cantati attraverso colte metafore, in uno stile personale e originale. Miriam Badiani
La poesia, non ad altro intonata che a poesia, è quella che migliora e rigenera l’umanità, escludendone, non di proposito il male, ma naturalmente l’impoetico. Giovanni Pascoli, Il fanciullino, 1897.
"La Resurrezione di Romeo e Giulietta" (Libellula Edizioni).
Paladino e poeta d'amore - un amore poliglotta che si traduce sempre nello stesso modo, con la medesima passione - Hamid cavalca di poesia in poesia (non esclusi i poemi narrativi dei suoi romanzi) con la stessa carica di lealtà e passione, con lo stesso destriero, o meglio magico Pegaso, che affabula ogni cronaca, e rende simbolo, incorona a luminoso, brioso messaggio universale anche il gesto più facile, il sorriso o il bacio più felice...
"Il poeta" (Libellula Edizioni) di Hamid Misk.
Ogni poesia cela dentro di sé il mistero e il segreto della sua nascita. Solo il poeta, al pari dell'architetto che sta per disegnare una sua opera, conosce la portata delle sue parole e il significato autentico che ognuna reca al suo componimento. Così, ogni dettaglio diventa importante; ogni ritocco è essenziale al fin di raggiungere la massima perfezione dell'opera. Ma è opportuno nel caso della poesia utilizzare il concetto della perfezione? Ovviamente non lo è perché il verseggiatore per definizione è un sognatore e come tale usa una semantica che non vuole obbedire alle regole grammaticali comuni. Egli diventa un inventore di significati nuovi e di conseguenza di nuove riscoperte che attengono al linguaggio poetico. In questo modo il poeta diventa artefice di nuove emozioni. Tornando all'Architettura, spesso ci capita di passare di fronte a degli edifici. Più sono antichi più trapelano poesia. Pensiamo alle rovine dei greci o dei romani. Talvolta, però ci capita di fermarci di fronte a delle opere che ci ammaliano. Poco importa che siano alte come grattacieli o basse come capanne. Quello che colpisce la nostra vista è la forza della poesia, ossia la bellezza di queste opere. Di fronte alla poesia ci troviamo disarmati. La bellezza del linguaggio in versi è profondamente superiore.
"La Primavera Araba" (Libellula Edizioni) di Hamid Misk.
Perché la primavera araba si è trasformata presto in un autunno arabo? Terribile e sanguinoso. Dallo Yemen al Marocco, i giovani hanno rivendicato più diritti, più libertà e più democrazia. In Tunisia e in Egitto ci sono quasi riusciti. Ma alla ne sono stati soppiantati ed eclissati dai partiti islamici più esperti e radicati al territorio, poi a loro volta gli islamisti massacrati dai generali, sempre in collusione con cupole e massonerie che osteggiano l'idea di un mondo arabo moderno, libero, democratico e indipendente. Perché l'Occidente rifiuta di riconoscere i partiti islamici? È una spirale infinita di violenza e di odio, fomentata dal fanatismo religioso e da un Occidente complice e machiavellico? E soprattutto dall'idiozia di chi rifiuta il progresso, la tolleranza e la modernità che lo stesso islam preconizza.
"Ogni volta che mi sussurrarono le stelle" (Edizioni Associate) di Hamid Misk.
Che cos'è la poesia?
La poesia non è altro che il canto e l'incanto dell'anima, l'apoteosi dell'essere e il modo migliore per raccontare la nostra esistenza e i fatti che la segnano nel corso del suo irreversibile evolvere.
"Un viaggio all'altra Mecca. Da Fez alla città eterna in treno" (Edizioni Associate) di Hamid Misk.
La mondializzazione è quella degli esseri umani. L'emigrazione è lo specchio di tutto ciò che si sta muovendo nel mondo. Avremo sempre bisogno di una nuova letteratura che narra questo decentramento costante dell'uomo verso altre culture e religioni, facendo incontrare gli uni con gli altri, l'Islam verso il Cristianesimo e viceversa, nei quali potremo ritrovare questo universalismo: anima del mondo. Il romanzo di Misk Hamid ne è una bellissima testimonianza.
Khaled Fouad Allam (Docente di Sociologia del mondo mussulmano. E' stato deputato della passata legislatura).
La Recensione di Ibs.it
In questo studio l’autore, avvalendosi di svariate fonti memorialistiche, diplomatiche, carteggi e testimonianze sia in arabo che in altre lingue, tenta di ricostruire le vicende politiche ed istituzionali che avevano caratterizzato i Protettorati francese e spagnolo nell’Impero marocchino, fino all’indipendenza.
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