La nota qui sotto risale a due anni fa.
Era una mia puntuale e oggettiva analisi della situazione egiziana.
Come vedete tutto è andato degenerando: L'intervento della Nato in Libia. Lo scoppio della guerra- internazionale- e direi non civile- della povera Siria( l'avevo già chiamata una volta la guerra civile spagnola del mondo arabo- ed infine il golpe dei militari egiziani o la contro-rivoluzione egiziana sostenuta dall'Occidente e dalle monarchie del Golfo. ( E chi sa: temo che la rivoluzione tunisina farà la stessa fine di quella egiziana, facendo scoppiare anche li una guerra tra conservatori e laici. Che cosa possiamo capire da questi sconvolgenti sviluppi? una sola cosa s'impone: il rifiuto dell'occidente a trattare con i partiti conservatori d'ispirazione islamica, ovviamente non affini alla sua ideologia e contrari al mantenimento dello status quo politico ed economico instaurato dalle cancellerie occidentali nel medio-oriente e in nord-Africa.
J’accuse sugli sviluppi
in Egitto del 12/ 10/ 2011
Attenzione, si trama
sotto le quinte per trasformare la primavera e l'esemplare rivoluzione egiziana
in una guerra civile inter-religiosa e in un bagno di sangue. Le motivazioni?
Sono semplici:
Un Egitto autorevole e
libero in Medio - oriente, accanto alla Turchia di Erdogan, ormai sempre vicina
al mondo arabo, ed in rotta di
collisione con Israel, a seguito dell'attacco sferrato contro la sua flottiglia
di pace e del rifiuto europeo di integrarla nell'U.E. potrebbe accentuare l'isolamento
dello Stato ebraico e dar luogo ad una
destabilizzazione dell'intera area del medio oriente.
I prossimi giorni ci
sapranno dire se gli egiziani, guidati dalla loro istituzione militare sapranno
salvaguardare le conquiste della loro rivoluzione e ritornare ad essere la
nazione guida del mondo arabo.
Difatti le nuove mire
neo coloniali di Francia ed Inghilterra in Libia ci fanno tornare molto addietro
nel passato quando il leader egiziano Nasser volle nazionalizzare il canale e
queste ultime lo minacciarono di guerra. Ci volle l'intervento dell'allora
Unione sovietica perché facessero un passo indietro e si consentisse tale
nazionalizzazione. Oggi, il mondo arabo è diviso ed in preda agli appetiti
delle potenze europee, che col pretesto della libertà e della democrazia,
s'ingeriscono negli affari interni di tali paesi per riaffermare, rivaleggiando
tra di loro, come è capitato in Libia, i loro interessi strategici.
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