Durante le mie lunghe riflessioni sulle piaghe che ha preso
il pianeta terra a partire dalla seconda guerra mondiale in poi, sono sempre
arrivato alla chiara ma facile conclusione che nulla è cambiato nel rapporto
che oppone i paesi poveri a quegli ricchi, ossia seguendo un modo di dire assai
più chiaro direi il rapporto tra i colonizzati e i colonizzatori. In verità, il
colonialismo, così come le realtà che ne sono investite, si è tramutato ed
evoluto e ha messo a punto, grazie anche alle nuove tecnologie e alle nuove
modalità di arricchimento economico e finanziario, nuovi mezzi di sfruttamento e di schiavizzandone a livello globale, determinando così un nuovo
assetto coloniale, assai peggiore e spietato di quello precedente. E trattasi
di un nuovo colonialismo a distanza, il quale non necessità di una vera e propria
occupazione militare, come avveniva nell’ottocento e nel novecento, io gli ho
conferito il concetto di “ colonialismo a distanza”: cioè vale a dire che grazie allo sviluppo
scientifico e tecnologico, i paesi più ricchi del pianeta terra controllano
intere aree geografiche sia dal punto di vista politico che economico,
determinando le loro sorti nel bene e nel male, a seconda dei" loro mercati", delle "loro transazioni economiche£ e delle" loro scelte politiche"- sempre dei loro e mai dii nostri- che vengono fatte di volta in
volta. Mi piace qui a titolo simbolico ricordare un pezzo del discorso del
presidente Truman nella Pennsylvania Avenue, a Washington: lo sviluppo e la
produzione industriale vengono ritenuti come la chiave per risolvere i problemi
del sottosviluppo. Produrre, consumare…, e magari il presidente Truman allora
ignorava i pericoli dell’inquinamento che l’attuale Conferenza di Parigi sul
clima sta tentando di risolvere. Beh! Nessuna giustizia ha avuto la terra e nessuna
lungimiranza dimostrano i suoi capi politici. Saluto le parole di Papa
Francesco, il quale non tollera più le menzogne del suo mondo: "Abbiamo bisogno, e vogliamo un
cambiamento". "Parlo di problemi comuni a tutta l'umanità".
Questo sistema non regge, gli umili lo hanno capito prima degli scienziati.
"L'ho detto e lo ripeto: terra casa e lavoro sono diritti sacri". E ancora:
no alla economia del dio denaro, agli interessi di chi saccheggia la madre
Terra, al neocolonialismo e al monopolio della ideologia dei media.
Concludo io
dicendo: il mondo ha bisogno di maggiore giustizia e umanità per continuare ad
essere e ad esserci.
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