J’Accuse del 12/07/2019 sull’inchiesta dei rubli russi alla Lega di Salvini
Diceva Machiavelli: “duro
mestiere quello del politico, perché, conoscendo i suoi nemici, deve altresì
passare attraverso i mezzi di cui essi si servono, i soli che conoscano; e,
insomma, è costretto a “intrare nel male”, sebbene non debba mai farsene
contagiare, fino a corrompere ’intera sua persona. Il male, ai tempi del
Principe, era fatto di armi e violenza, tradimenti, pugnali e veleni. E
Machiavelli, con la sua alta e dolorosa coscienza morale, è “necessitato” ad
attraversare questa greve materia. Ma anche nei “tempi quieti”, come i nostri,
la politica che volesse davvero cambiare le cose, dovrebbe egualmente
esercitare giusta durezza, conoscere e cercar di neutralizzare i propri nemici,
sporcarsi e trattare, entrando nella palude di complessi e purulenti poteri. La
condizione di salvezza, dice Machiavelli, è solo che il politico sappia
mantenere una fondamentale onestà di coscienza, e tenga ben fermo lo scopo da raggiungere.
Com’è stato profondo e obiettivo Machiavelli
nell’indagare l’animo del principe, qualunque egli sia, colui che detiene un
potere e cerca di mantenerlo e magari di allargarlo e aumentarlo a danno dei
suoi nemici politici nazionali e internazionali. Ora tornando all’argomento, questa
vicenda dei rubli russi alla Lega è irta di veleni e di complotti, e s’inserisce
in questa lotta per il potere che la Lega di Salvini sta cavalcando sia in
Italia che nell’ambito dell’Unione europea dove sono in gioco la stabilità e la
stessa sopravvivenza di queste istituzioni che avevano garantito per oltre settant’anni
pace e stabilità economica nel continente europeo.
L’ascesa della Lega di salviani è
stata, ed è ancora, oggetto di studi e d’inchieste giornalistiche e non per l’oggettiva
rapidità e la presunta correttezza del suo percorso di conquista del consenso politico
“politicaliy correct, sia sul piano
etico che normativo e lo scoppio di un simile scandalo, peraltro non nuovo sul
piano internazionale di finanziamenti illeciti provenienti dal Cremlino, ripropone
e riaccentra questi interrogativi. L’apertura di un’inchiesta da parte della
magistratura (da tempo e non oggi) a carico del leghista Gianluca
Savoini, presidente dell’associazione Lombardia-Russia per i discutibili audio sulla vicenda finanziamenti pubblicati sul sito Usa BuzzFeed ne è una palese conferma e un inizio di guai e
di “persecuzioni politiche” direbbero i leghisti. Ma se si riuscirà a
trovare i soldi e i conti bancari dove sono stati depositati, di ben altro si
tratterà. L’utilizzo di fondi esteri, e in particolare quelli provenienti da un
paese che sta in uno schieramento opposto a quello dell’Italia e della Nato, si
rivelerà rovinoso per la stessa Lega e lo stesso Salvini. Ad ogni modo lasciamo
la magistratura lavorare. Se però questa vicenda farà la stessa fine di quella
che ha visto scomparire i quarantanove
milioni di Euro di finanziamento pubblici alla Lega Lombarda, possiamo già
pensare che questa vicenda non avrà gravi conseguenze sugli equilibri politici
attuali, troppo consolidati dall’Asse Lega- M5S, che nonostante le diversità
ideologiche e politiche che si manifestano ogni giorno sul piano delle riforme
in cantiere- , quali ad esempio quelle sulle Autonomie regionali, sul Decreto Sicurezza-bis, sulla Flat Tax e
salario minimo, sulla lista è ben lunga,- continua ancora a reggere questo
pae3se, sempre sotto i riflettori e l’esame della Commissione europea. C’è da
dire infine che l’indebolimento del Salvini per vie giudiziarie giova non solo
al M5S che recupererebbe in questo modo i consensi strappatigli dalla Lega in
questi ultimi mesi, ma rappresenterebbe anche per il PD un’opportunità per
rinascere e ripresentarsi al paese come un nuovo partito social democratico, cosa al momento quasi impossibile. Infine la caduta della Lega sarebbe anche auspicata dalle istituzioni di
Brussels, i quali non vedono assolutamente bene le politiche e le riforme
intraprese dal governo gialloverde. Tutto questo lo sapremo bene nei prossimi
mesi. La caduta del principe, come
direbbe Machiavelli è sempre colpa sua se il danaro e i mezzi utilizzati non sono il frutto del suo potere, ma d'altri poteri che alla fine si sostituiranno a lui nella gestione del suo con ogni mezzo necessario, ivi compresi i ricatti..
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