J'Accuse del 19 Dicembre 2020 sulla liberazione dei pescatori di Mazza del Vallo- trame e colpe...

 


J'Accuse del 19 Dicembre 2020 sulla liberazione dei pescatori di Mazza del Vallo tra colpe e trame



 

Se un giorno il pescato!

Diventa un bel ricatto…

E nella rete del peschereccio

Ti ritrovi con le mani legate

Rapito da assedianti fregate

Nel bel mezzo di un intreccio

 

Nessuno saprà mai se fosse bastato solo il riconoscimento del governo di Bengasi o se dietro al rilascio dei 18 pescatori italiani, ci fosse una cospicua transazione in denaro: forse è il caso di dire che il pescato è valso un bel ricatto! Ma da quale parte sta la ragione in questo coacervo di caos e di situazioni prevaricanti e arbitrarie?

Se l’Italia si fosse opposta e non avrebbe concorso indirettamente, concedendo l'utilizzo delle sue basi, al bombardamento della Libia di Gheddafi da parte della Francia, poi della Nato, effettuato al di fuori dei criteri fissati dalla Risoluzione dell’ONU che chiamava alla sola costituzione di UNA NO FLY ZONE, non ci saremmo oggi trovati di fronte a tale caos e a tali mercanteggiamenti da parte di vassalli e banditi creati ad hoc, da potenze interessate alle risorse del paese. La Libia oggi è un problema spinoso per tutta la regione mediterranea. Episodi come il sequestro di pescherecci rientrano in questa strategia della destabilizzazione studiata e programmata per far pressione sul governo di Roma affinché soggiacesse a delle condizioni politiche e riconoscesse governicchi a loro volta creati per assicurarsi una parte della torta libica.

Oggi si rimpiange da più parti quella Libia di Gheddafi che in qualche modo garantiva un’unitarietà e un rispetto delle regole che oggi mancano nel paese nordafricano. E la colpa di chi è?

Chi deve assumersi la responsabilità di aver fatto cadere uno stato e di aver consentito di crescere al suo posto banditi, sequestratori e governicchi al servizio di potenze regionali che non hanno nulla a che fare con i nostri valori e la nostra stessa cultura democratica? Ahimè, devo osservare però che la colpa originaria è quella ben nota di essersi macchiati di reati gravi contro il popolo libico. Quell’instabilità e quelle guerre intestine di cui è oggetto ora ricadono sulle nostre coscienze. Auguri ai pescatori di Mazzara del Vallo e alle famiglie e che il pescato, non si trasformi in bel ricatto!


Commenti