J’Accuse del 3 novembre 2022 sulla geometrica potenza d’un tempo…, in relazione alle crisi politiche attuali

 

J’Accuse del 3 novembre 2022 sulla geometrica potenza d’un tempo…, in relazione alle crisi politiche attuali

 



Nessuno aveva mai dubitato che la potenza delle idee è nettamente maggior rispetto a quella della violenza? Quando un tempo si scelse la via della violenza al dissenso politico lo scontro che ne derivò fu aspro e terribile. E anche allora gli attori politici avevano ciascuno le sue idealità e le sue ragioni e, soprattutto degli imperativi dettati da chi all’interno o all’esterno del paese mira alla conservazione dell’ordine politico  costituzionale e internazionale. Anche oggi la situazione non è dissimile per certi versi a quella del passato e quel che preoccupa nel contesto politico attuale è il declino delle idee democratiche e di conseguenza lo stesso ordine politico non più rappresentativo, perché raffazzonato sempre in funzione clientelare ed emergenziale. La verità è che la stessa democrazia sta in un bivio molto pericoloso connotato da crisi interne e internazionali e dalla mancanza d’idee politiche imperniate sul rispetto dei diritti umani e sulla costruzione di un mondo pacifico e prospero. Proprio questo squilibrio originario si riflette chiaramente nell’ordine politico internazionale ed è alla base delle anomalie e le contraddizioni che caratterizzano i sistemi democratici occidentali: un mondo fondato sulla potenza militare è un mondo violento, laddove è la stessa violenza a reggerlo e non la forza persuasiva dei suoi valori universali. Questa stessa violenza si riscontra nei discorsi revisionistici e populisti di coloro che, a livello nazionale oggigiorno, rivendicano il primato dei loro valori particolari e delle loro rivendicazioni nazionali e religiose. Non è più per dirlo con le parole di un tempo, il tempo dell’uomo cosmopolita e portatore di valori di fratellanza e di umanità. E allora torniamo un attimo alla geometria delle idee e alla forza che esse possono generare nei processi politici e sociali. Oggigiorno abbiamo bisogno non solo di partiti che difendono interessi e poltrone e spesso ordini in declino, ma d’idee capaci di risvegliare le coscienze e fronteggiare lo spettro dei mercanti dei nuovi populismi e delle potenziali derive che essi rappresentano. Il pericolo maggiore appare nell’assurdità di questa fase politica. L’arrivo delle destre al governo è un segnale d’allarme per la democrazia. La stessa strategia che vede radunati tutti i paesi occidentali contro la Russia, in un disegno poco lungimirante e direi assai pericoloso per la pace internazionale, la dice lunga sulla crisi attuale e sui rischi di un’involuzione democratica, oramai già di fatto realtà. La potenza geometrica è un concetto proibito ma rimane un'opzione dalla quale attingere idee e insegnamenti nel nostro tempo così povero di combattività e di speranze.

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