J’Accuse sulla vicenda politica e giudiziaria di Aboubakar Soumahoro: eroismo o ingenuità?

 

J’Accuse sulla vicenda politica e giudiziaria di Aboubakar Soumahoro: eroismo o ingenuità?

 


Da lustrascarpe a deputato della repubblica italiana, sottolineava alla fine Corrado Formigli, nella sua trasmissione, Piazza Pulita nella sua lunga Intervista al protagonista italiano d'origine ivoriana: un percorso irto di difficoltà e di lotte politiche e sindacali. La sua crociata contro il caporalato e le mafie che sfruttano i braccianti africani in Italia lo ha reso noto in tutto il paese come un simbolo di lotta alle disuguaglianze e alle ingiustizie. Non dimentichiamo nemmeno il suo attivismo in quest’ultime settimane per far sbarcare i migranti dalle navi delle Ong. Insomma, si direbbe davvero un’icona dell’integrità e della difesa dei diritti umani. Aboubakar sembra perciò, se non ci fosse quest’inchiesta sulla suocera e alla moglie (al meno per ora), in merito alle case d’accoglienza gestite da loro e tutto quello che ruota attorno di abusi e ingiustizie, un uomo esemplare. Lui, però, non si dà per vinto: durante tutta l’intervista con Formigli, afferma d’essere innocente, ma nel contempo si rammarica per non avere prestato attenzione a ciò che si svolgeva nelle sue case (d’accoglienza). Tutto bene fin qui! Però una cosa non torna, nostro avviso. Non ci convince tanto l’idea che aveva poco tempo per guardarsi attorno, mentre dedicava tutto il tempo per gli altri! La Repubblica, giornale romano, non di destra, al meno finora, commenta la sua vicenda oggi: “è un idealista ingenuo, un po' naif o un volgare imbroglione? Il fascino sta appunto nel fatto che una pista non escluda l’altra…”. Appunto! Troppe ombre non sono state spassate via da un’arringa poco convincente del deputato Aboubakar. Come si possono fare lotte politiche e sindacali dimenticando sé stessi e la propria casa dando la priorità alle altre? Sta di fatto che come appare la propria casa agli altri, appaiamo noi nella sua stessa brillantezza o oscurità. Tutto si rifletterà in noi e su di noi, caro Aboubakar. Ora a prescindere dal fatto che tu sia estraneo o meno alle vicende giudiziarie delle case d’accoglienza gestite dalla tua famiglia, la tua arringa non persuade e si ritorce impietosamente contro di te e contro quella parte politica che, generosamente e idealisticamente, ha investito su di te in questo momento così difficile che vede le il nostro paese nelle mani dell’estrema destra Meloniana che ora esulta davanti a quest’inchiesta. La mente razionale non ammette il fatto che si azzeri una storia di lotte nell’ingenuità e lo strabismo di un personaggio più romanzesco che reale. Incredibile ciò che le mie orecchie sentono, così come è inammissibile che nel Sud Italia vi sono delle realtà di degrado e di sfruttamento che superano l’immaginazione e i livelli di decenza. L’ultima svolta dell’inchiesta giudiziaria: Cinque milioni e mezzo in 18 anni senza gara alle cooperative di lady Soumahoro. Questa storia doveva ridare uno slancio all’immagine e agli ideali di sinistra, invece si sta ritorcendo contro come un boomerang letale. Peccato. Daremo tempo però all’inchiesta e a formulare un parere definitivo su questa vicenda tanto agghiacciante quanto amareggiante. Ma l’insegnamento maggiore che se ne più trarre è che le classi dirigenti hanno una pesante responsabilità nel selezionare chi dovrebbe specchiare le nostre idee ma soprattutto le nostre speranze. Nel caso di Soumahoro, il fascino del personaggio ha reso miope chi doveva indagare a fondo sulla sua storia.

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