J’Accuse del 17 maggio La Fattoria degli animali e la tirannia di chi s'accomoda al potere. Sui cavalieri mancati della maggioranza di governo di Roma.
J’Accuse del 16 maggio sui cavalieri mancati della maggioranza di governo di Roma. Rifiuto di alzarsi per denunziare il genocidio di Gaza
Premessa:
Orwell nel suo grande Romanzo la Fattoria degli animali vuole mettere in evidenza come l'uomo, qualunque egli sia, dopo essersi liberato dal male e dalla tirannia- e questo concetto ci riporta a quello di Platone e del Mito della caverna- a causa sempre della fame di potere che egli sente in maniera deterministica e ripetitiva- e direi anche istintiva, perché il male è insito nell'uomo, esattamente come il bene, la fame di potere, la quale lo riporta a diventare esattamente come il regime poltico e le persone, contro cui aveva lottato per conquistarsi la sua libertà.
Ritroviamo questo nella realtà politica che connota oggi il nostro paese: abbiamo un personale parlamentare e politico che per decenni faceva opposizione e diceva di lavorare per un paese migliore, un paese dove lo stato di diritto sarebbe stato rafforzato e le riforme promesse avrebbero sanato la società dalla malagestione, dalla corruzione e dagli eccessi delle classi politiche precedenti. Oggi lo stesso reato dell'abuso d'Ufficio è stato cancellato dal codice penale. Questo, amici, rende l'idea della rettitudine e della difesa dei cittadini che questa classe politica va facendo e professando. Inoltre, si vuole ridurre l'autonomia della magistratura, mettendola sotto il potere esecutivo, esattamente come ha fatto il dittatore Orban, amico e alleato di chi governa oggi Roma. In breve la fame del potere e l'arroganza, la spdoratezza e la disumanità dimostrata anche quando si tratta di questioni che riguardano il rispetto dei diritti umani, la dice lunga sulla natura del regime politico che abbiamo di fronte. L'annullamento della visita di Netanyahu voluta per l'intronizzazione di Papa Leone Leone XIV è uno schiaffo a questa maggioranza, perché proprio grazie all'autonmia della Magistratura garantita oggi dalla nostra Costituzione, i giudici non obbediscono al governo e possono ordinare l'arresto di Netanyahu qualora arrivasse nel nostro paese. Sono queste conquiste e questi diritti che dobbiamo salvaguardare per salvaguardare la nostra stessa democrazia, oggi assaltata da chi vuole snaturarla e riscrivere persino la stessa storia e le stesse vicende politiche che le hanno dato vita.
Articolo:
E’ pur vero che i parlamenti sembrano in realtà dei palcoscenici dove ogni parte politica s’ispira a qualche ideale, inventa il suo personaggio di punta e compone i suoi discorsi politici per costruire o influenzare l’azione di governo e il futuro del paese. Due giorni fa si è svolto in seno alla camera ei Deputati un Dibattito parlamentare sullo stato dell’economia, le riforme e la politica internazionale con l’intervento dei maggiori personaggi, leader di partito che vanta oggi il nostro paese, in presenza della Presidente Meloni. Se i toni e le anime degli interventi erano accese, lo erano altrettanto esplosive i temi toccati: si parla di riforme fatte, di risultati conseguiti sul piano economico e finanziario da parte del governo. La Meloni è entusiasta dell’azione del suo governo. Asserisce con orgoglio che la nostra finanza con lo spread che si è abbassato al di sotto di quello tedesco è in perfetta salute, che l’occupazione galoppa a dei livelli mai conosciuti prima, che l’economia e l’export sono cresciuti e che a conferma di ciò la bilancia commerciale è in crescente attivo. Insomma, secondo le destre estreme il belpaese sta conoscendo un’era di crescita e di prosperità economica in un contesto internazionale difficile e pieno di guerre e d’insidie. Fuffa, fuffa le risponde la sua rivale, la segretaria del PD accusando di dire menzogne e di dipingere la realtà difficile e disastrosa del nostro paese come un giardino di Monet, senza spine e veleni. Ma la cosa che alza la tensione nella Camera è il tema del genocidio di Gaza. Ne parla in maniera chiara il leader del M5S Conte, condannando duramente l’atteggiamento silenzioso e apertamente complice del nostro governo e della sua Presidente che non ha mai detto una sola parola di condanna contro le violenze e gli orrori perpetrati dall’Esercito sionista e dal criminale di guerra Netanyahu ai danni del popolo palestinese. Peraltro il nostro paese risulta essere il terzo fornitore di armi ad Israele e quindi il genocidio di Gaza si compie anche con armi italiane. Alla fine del suo duro intervento contro la linea della Meloni a Gaza, Conte invita i parlamentari ad alzarsi in segno di solidarietà contro il genocidio in atto. Si alzano solo i deputati della sua parte e gli altri rimangono seduti compresa la smorfiosa e irritata Presidente. Per lei possono morire tutti i bambini palestinesi. La sua sudditanza a Netanyahu è un partito preso ma anche una macchia indelebile di cui risponderà non solo la sua parte politica ma l’intero paese. Mi rammarica osservare che si poteva anche rinunziare al proprio orgoglio di partito e alle proprie convinzioni in nome della difesa dei diritti umani violati in Palestina e altrove. Purtroppo questo atteggiamento nichilista la dice lunga sul clima morale e politico che vige nel nostro paese e nel mondo: siamo nell’era della spudoratezza morale e della cruda barbarie dove le democrazie in decadenza offrono armi e sostegno per attizzare guerre e alimentare genocidi in nome d’interessi geopolitici, imperialismi e dittature contro i popoli della terra e lo stesso diritto internazionale che è diventato carta straccia.
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