J’Accuse del 20 agosto 2025 il tentativo di una narrazione della vittoria sulla Russia tra menzogne e contraddizioni
J’Accuse del 20 agosto 2025 La vittoria dell'occidente sulla Russia tra menzogne e contraddizioni
Questa impasse tra guerra e pace rende bene l'idea della debolezza dell'Europa e della sua subalternità alla Casa Bianca, ma anche è una chiara sconfitta morale, politica e militare di questa Unione lacerata dalle divisioni, dai nazionalismi beceri, revanscisti e confliggenti ma anche e soprattutto dalla mediocrità dei suoi leader attuali che non hanno saputo evitare la tragedia della guerra ucraina e che di conseguenza causato tanti danni umani, culturali, economici e militari e avviato le loro economie verso un riarmo, sebbene sia necessario e motivato secondo le loro tesi, esso è il preludio di altre guerre distruttive interne e internazionali, così com’è avvenuto prima delle grandi guerre del secolo passato. Questa realtà ci narra che il grande Capo Trump è lui che dirige il coro dei suoi colonelli, in continua fibrillazione tra lealtà e slealtà. Evidentemente accettare un Cessate il fuoco sarebbe stato un’ipocrisia per tutti, visto che si continua a sparare e si continuerà finché non ci sarà uno sconfitto. Dopo quasi tre anni di conflitto, siamo alle comiche ovvero alla grande ipocrisia delle parole. Si vuole far capire al mondo che l’art. 5 della Nato non è applicabile all’Ucraina ma le si può garantire ugualmente con uno scudo aereo in caso di una nuova aggressione oppure creando una zona “No Fly Zone”, sul modello di quelle create in Libia, prima ancora in Iraq ecc… Insomma tutte parole vuote e prive di senso e di portata strategica e militare, perché così come si sviluppa questa vicenda della conferenza di pace, sembra che la Russia sia stata già vinta e abbia già capitolato e abbandonato ogni sua rivendicazione. L'ultima sparata è quella di Zelensky che oggi esibendo al mondo il suo nuovo missile Falamingo, dalla gettata di 3000 km, afferma che la Russia deve temere e magari cedere...
La verità è che i leader europei siano già tutti in delirio, non solo perché li ulcera l'idea che hanno già perso la guerra e i territori contesi, ma anche la stessa idea di pensare ad uno scambio di territori per raggiungere un accordo come ha previsto Trump è vista con estrema ostilità. Quindi potete capire il disappunto del loro Capo davanti a questi cosiddetti volenterosi, guerrafondai incapaci e irresponsabili.
Insomma, siamo di fronte a dei colonelli mediocri che non sanno bene che la prosecuzione della guerra porterà inevitabilmente alla distruzione dell'Europa occidentale e della stessa Russia e che tutto ciò implica un’assunzione maggiore di responsabilità, e non solo, ma anche un’ammissione che le loro pretese verso Mosca sono lo specchio di quei nazionalismi ottocenteschi che hanno causato solo atroci tragedie e disastri immani.
Questo lo sa bene Trump da quel poco di cultura storica che ha, visto che lui stesso predilige la cultura degli affari e del dollaro sugli altri valori. Questa situazione di blocco è anche un riflesso dei rapporti di forza, perché se fossero i cavalieri della tavola rotonda, avrebbero ciascuno un posto uguale e una voce giusta e distinta, le cui fonti d’ispirazione sono le virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza.
Quel che vedo non è prudenza, perché si continua a pensare che il nemico sia da abbattere con le armi e non con altri mezzi che risulterebbero più efficaci. Questa strada porterà alla vostra rovina. Non c’è giustizia perché le stragi dei palestinesi non vi commuovono quanto le carneficine esigue e non paragonabili degli ucraini. La stessa decisione di Netanyahu d'invadere una città martoriata è il riflesso della barbarie che voi siete e sostenete con i vostri armi e le vostre coperture politiche. Non avete vergogna di dire BASTA! Consegnate le armi ad Israele con una mano e con l'altra difendete l'Ucraina perché le sue terre rare v'interessano? Non avete fortezza perché i vostri palazzi e la vostra stessa forza crollerà non solo con le armi del nemico, ma con la vostra stessa incoerenza e malvagità e infine non vi è nei vostri propositi temperanza, perché vedo che parlate già da vincitori che calpestano senza diritto le speranze e i diritti degli altri. La Russia non si arrenderà e se lo farà sarà la sua fine.
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