J’Accuse sull’ultimatum di Trump a Putin maturato durato il vertice Starmer e Trump in Scozia/ Nulla a che fare con Chrchill e Roosvelt
J’Accuse sull’ultimatum
di Trump a Putin maturato durato il vertice Starmer e Trump in Scozia
Esiste una perfetta identità di vedute tra i due leader? Non, non credo.
Uno rema contro l’altro ma alla fine Trump cede alle pressioni di Starmer. Il
premier inglese lo ha convinto che la situazione a Gaza è drammatica e che il
genocidio indotto dalla fame, oltre che dalle bombe non è una fake news. Trump
è costretto a richiamare il suo alleato Netanyahu: allenta la morsa! Troppe civili
vengono uccisi in quei punti di distribuzione del cibo avvelenato che viene
gestito proprio dai loro carnefici. Una vergogna davanti ai loro occhi di
persone oramai denudate da ogni credibilità e onorabilità. Persino i loro
popoli non riescono ad ammettere come mai si resta passivi davanti a tali
carneficine. Trump se ne fotte colossalmente. Non l’interessano il destino e le
vite dei palestinesi, quanto la trasformazione di Gaza in Mar a Gaza. Quanto a Starmer,
egli non può non tenere presente che la gente nel Regno Unito e altrove è
esausta di vedere quotidianamente scene di morte e d’orrore che superano l’immaginario.
Quello che bisogna rilevare è che la mentalità del tycoon non la scuote il
sangue dei bambini e le violazioni dei diritti umani, ma la quantità degli
affari e dei soldi che vengono proposti alla Casa Bianca per preservare sia il
sistema imperialista americano sia i sistemi di poteri connessi a quest’ultimo rappresentati
dai regimi monarchici e dittatoriali sparsi nel mondo. Il secondo argomento
affrontato è quello relativo alla campagna contro la Russia, cosiddetta guerra
d’Ucraina, che gli europei o volenterosi stanno sostenendo bene da quando Trump
sta alla Casa Bianca. S vuole ad ogni costo proseguirla fino alla vittoria
finale e si nota bene l’incidenza di Starmer degli altri leader europei nell’avere
cambiato il corso degli eventi e persino le stesse decisioni prese da Trump
molto morbide e favorevoli ad una distensione con Mosca. Alla fine dell’incontro,
Trump dichiara alla stampa: Putin mi ha deluso, non ci voglio più parlare, anzi
gli diminuisco l’ultimatum fatto da 60 giorni a undici o dodici massimo. Dopodiché
adotterò altre sanzioni commerciali e finanziarie contro Mosca. Insomma, la
solita commedia dell’arte, lo stesso schema d’intimidazioni e di minacce contro
Putin e la Russia che continua, nonostante l’aggredito in primo luogo fosse
stato quest’ultima. Questo sceneggiato non potrà durare a lungo però! In questo
contesto una cosa va detta: la pazienza di Putin è impareggiabile. Bisogna però
chiedersi se questa tattica di Mosca di continuare a subire sarà ripagata o in realtà
è una strada senza ritorno? Sentirsi minacciati ogni giorno, persino di
bombardamento di Mosca…, la dice lunga sulla strategia di Mosca a medio e lungo
termine. Il logoramento però è in atto ed è e sarà sempre costoso fino all’insostenibile.
Putin deve tenerlo presente e calcolare le contromosse necessarie per ribaltare
la situazione. Agli occhi del Tycoon la Russia una pedina, ma agli di Putin
essa è una grande potenza mondiale. Il problema sta proprio in questa diversità
di vedute. Ma ad ogni modo le contromosse della Russia sono necessarie,
altrimenti Mosca è spacciata per sempre.
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