J’Accuse del venerdì 31 ottobre 2025 sulla disastrosa situazione politica ed economica in Italia- La costruzione del regime inizia con la riforma giudiziaria

 

J’Accuse del venerdì 31 ottobre 2025 sulla disastrosa situazione politica ed economica in Italia- La costruzione del regime inizia con la riforma giudiziaria

 


Silvia Salis, una donna audace.


Non è allarmismo il mio titolo. Non è un tentativo di falsare la realtà bensì di denunziare la situazione di grave crisi economica e politica che attraversa il nostro paese e che vede una minoranza al potere arrogarsi il diritto di stravolgere le regole del gioco democratico, di attaccarsi ai pilarsi cardine della nostra democrazia e che sono insiti proprio in quell’equilibrio tra i tre poteri previsti dalla nostra Costituzione vale a dire Esecutivo, legislativo e Giudiziario. Ognuno alla sua funzione e la sua autonomia senza la quale verrebbe meno la stessa democrazia. Ora che il sogno di Berlusconi sia stato realizzato in maniera postuma ieri con l’approvazione della riforma giudiziaria che prevede la separazione delle carriere e la sottomissione dei pubblici Ministeri al governo la dice lunga sulla natura del regime di estrema destra al governo nel nostro paese. Una parola d’ordine accomuna i regimi di destra al governo oggi nel mondo, da quello Trumpiano di Washington che guida e ispira gli altri a quegli europei a partire dall’Ungheria di Orban, la Polonia e tutti i paesi Visegrad: “mettete a tacere i giudici e costruite la nuova Europa razzista, xenofoba, totalitaria e antidemocratica”. Il nostro paese non sfugge a queste dinamiche e processi e proprio le riforme attuate e quelle in cantiere con a capo quella del Premierato rappresentano per le forze democratiche e d’opposizione. Non possiamo consentire che la democrazia venga alterata e la stessa costituzione depredata per mano prorpio di coloro i quali erano nel campo sconfitto delle dittature nazifasciste ed è per questo che la sonnette d’allarme deve suonare non solo nelle Università, nelle scuole, nelle città e le strade del nostro paese ma essa deve risvegliare una orgogliosa e simmetrica risposta a questa riforma antidemocratica e antistorica, attuata da una minoranza al potere, grazie ad una legge elettorale truffa, risultante dai mercanteggiamenti e dalle leggerezze dei partiti politici dell’Arco costituzionale. Per diventare operativa, la riforma necessita di un referendum confermativo, indetto secondo i requisiti e le procedure previsti dalla nostra Costituzione. A mio modesto avviso la sua politicizzazione non è solo doverosa ma necessaria perché sono i difensori dei valori democratici a scendere in campo contro quelli che vogliono favorire il totalitarismo e le criminalità organizzate con i loro provvedimenti restrittivi contro i magistrati;  se passerà il Sì, vorrà dire che l’Italia si è avviata verso la costruzione del regime di destra; se invece verrà bocciata dal voto popolare, sarà una sonora sconfitta per la Meloni e i suoi progetti di mettere mano sulla democrazia italiana. A questa battaglia ci si deve andare con i discorsi e gli attori giusti. In questo contesto così truce emerge una figura di spicco, fine e perspicace, nonostante le accuse pesanti che le sono state rivolte: Silvia Salis è una figura carismatica e audace e il fatto che, aldilà delle rivalità e le gelosie che può suscitare questa mia proposta tra i leader della Coalizione delle opposizioni, vedo che essa può rappresentare al meglio tutte le componenti della medesima al fine di sconfiggere il fronte delle destre Estreme. Il mio invito al Segretario Schlein e al Presidente Conte di trovare una convergenza sul suo nome sin da ora per avviare un processo politico di rivalsa delle forze democratiche in Italia. E’ un’occasione imperdibile e Conte e Schlein devono sapere bene che quando bisogna fare un passo indietro per la democrazia, gli egoismi personali sono roba da accantonare.

Se vuoi vorreste che io vi parli d’Economia, in particolare dei nostri salari, in questi tempi in cui il governo Meloni ha concesso tutte le sue attenzioni alle riforme antidemocratiche e inutili, alla guerra Ucraina, al riarmo ecc…, cosa vorreste che vi dica. Il potere d’acquisto dei medesimi è scemo vertiginosamente davanti al rialzo dei prezzi dei prodotti di base. Solo il caffè, un bene che consumiamo quotidianamente è rincarato del 250% rispetto a due anni fa, l’olio del 100%, le Carni del 200%, insomma cosa si è fatto per alleviare la pressione fiscale che è sempre la stessa? Cosa hanno fatto per aumentare gli stipendi dei funzionari? Cosa hanno investito per dare lavoro ai giovani laureati e ai ricercatori eccellenti che lasciano l’Italia, attratti da migliori offerte lavorative? Sembrano tutte parole nel vento. Quando si vuole interrogare il Presidente del Consiglio su questi temi, ella non è disponibile. La Meloni rilascia interviste una volta l’anno e solo ai giornalisti graditi e con elenco delle domande già stabilito. Ora vedete come funziona la democrazia Meloniana, un po' ispirata da quel disprezzo che il suo Modello Trump nutre verso i giornalisti e i giudici. Si arriva persino da parte del suo Ideologo Steve Bannon a giustificare l’origina divina dell’autorità Trumpiana per avallare qualunque decreto che introduca misure illegali come la persecuzione e la deportazione degli immigrati illegali e tutte le violenze che vengono perpetrate dalla polizia creata ad hoc per il loro inseguimento. Insomma roba degna del terzo Reich quando la Gestapo inseguiva e arrestava le minoranze politiche, etniche e religiose in Europa. Sarà questo lo scenario che si profilerà a noi nel vecchio continente se dovessero prevalere le riforme delle destre estreme al potere ed è per questo che occorre lasciare da parte i propri egoismi e pensare al bene di questo paese e a quello dei nostri figli. Avanti, Fratelli d'Italia, la democrazia è stata calpestata e voi tacete! Un giorno vi sarà chiesto cosa avete fatto per impedire il ritorno del totalitarismo e cosa risponderete? la trincea è la vostra casa, la democrazia è la cosa più cara, non vi arrendete.

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