J’Accuse del venerdì 31 ottobre 2025 sulla disastrosa situazione politica ed economica in Italia- La costruzione del regime inizia con la riforma giudiziaria
J’Accuse del venerdì 31
ottobre 2025 sulla disastrosa situazione politica ed economica in Italia- La
costruzione del regime inizia con la riforma giudiziaria 
Non è allarmismo il mio titolo. Non è un tentativo di falsare la realtà bensì
di denunziare la situazione di grave crisi economica e politica che attraversa
il nostro paese e che vede una minoranza al potere arrogarsi il diritto di stravolgere
le regole del gioco democratico, di attaccarsi ai pilarsi cardine della nostra
democrazia e che sono insiti proprio in quell’equilibrio tra i tre poteri
previsti dalla nostra Costituzione vale a dire Esecutivo, legislativo e Giudiziario.
Ognuno alla sua funzione e la sua autonomia senza la quale verrebbe meno la stessa
democrazia. Ora che il sogno di Berlusconi sia stato realizzato in maniera
postuma ieri con l’approvazione della riforma giudiziaria che prevede la
separazione delle carriere e la sottomissione dei pubblici Ministeri al governo
la dice lunga sulla natura del regime di estrema destra al governo nel nostro
paese. Una parola d’ordine accomuna i regimi di destra al governo oggi nel
mondo, da quello Trumpiano di Washington che guida e ispira gli altri a quegli
europei a partire dall’Ungheria di Orban, la Polonia e tutti i paesi Visegrad: “mettete
a tacere i giudici e costruite la nuova Europa razzista, xenofoba, totalitaria
e antidemocratica”. Il nostro paese non sfugge a queste dinamiche e
processi e proprio le riforme attuate e quelle in cantiere con a capo quella
del Premierato rappresentano per le forze democratiche e d’opposizione. Non
possiamo consentire che la democrazia venga alterata e la stessa costituzione
depredata per mano prorpio di coloro i quali erano nel campo sconfitto delle
dittature nazifasciste ed è per questo che la sonnette d’allarme deve
suonare non solo nelle Università, nelle scuole, nelle città e le strade del
nostro paese ma essa deve risvegliare una orgogliosa e simmetrica risposta a
questa riforma antidemocratica e antistorica, attuata da una minoranza al
potere, grazie ad una legge elettorale truffa, risultante dai mercanteggiamenti
e dalle leggerezze dei partiti politici dell’Arco costituzionale. Per diventare
operativa, la riforma necessita di un referendum confermativo, indetto secondo
i requisiti e le procedure previsti dalla nostra Costituzione. A mio modesto
avviso la sua politicizzazione non è solo doverosa ma necessaria perché sono i difensori
dei valori democratici a scendere in campo contro quelli che vogliono favorire
il totalitarismo e le criminalità organizzate con i loro provvedimenti restrittivi
contro i magistrati;  se passerà il Sì,
vorrà dire che l’Italia si è avviata verso la costruzione del regime di destra;
se invece verrà bocciata dal voto popolare, sarà una sonora sconfitta per la Meloni
e i suoi progetti di mettere mano sulla democrazia italiana. A questa battaglia
ci si deve andare con i discorsi e gli attori giusti. In questo contesto così
truce emerge una figura di spicco, fine e perspicace, nonostante le accuse
pesanti che le sono state rivolte: Silvia Salis è una figura
carismatica e audace e il fatto che, aldilà delle rivalità e le gelosie che può
suscitare questa mia proposta tra i leader della Coalizione delle opposizioni, vedo
che essa può rappresentare al meglio tutte le componenti della medesima al fine
di sconfiggere il fronte delle destre Estreme. Il mio invito al Segretario Schlein
e al Presidente Conte di trovare una convergenza sul suo nome sin da ora per avviare
un processo politico di rivalsa delle forze democratiche in Italia. E’ un’occasione
imperdibile e Conte e Schlein devono sapere bene che quando bisogna fare un
passo indietro per la democrazia, gli egoismi personali sono roba da accantonare.
Se vuoi vorreste che io vi parli d’Economia, in particolare dei nostri
salari, in questi tempi in cui il governo Meloni ha concesso tutte le sue
attenzioni alle riforme antidemocratiche e inutili, alla guerra Ucraina, al
riarmo ecc…, cosa vorreste che vi dica. Il potere d’acquisto dei medesimi è scemo
vertiginosamente davanti al rialzo dei prezzi dei prodotti di base. Solo il
caffè, un bene che consumiamo quotidianamente è rincarato del 250% rispetto a
due anni fa, l’olio del 100%, le Carni del 200%, insomma cosa si è fatto per alleviare
la pressione fiscale che è sempre la stessa? Cosa hanno fatto per aumentare gli
stipendi dei funzionari? Cosa hanno investito per dare lavoro ai giovani
laureati e ai ricercatori eccellenti che lasciano l’Italia, attratti da
migliori offerte lavorative? Sembrano tutte parole nel vento. Quando si vuole
interrogare il Presidente del Consiglio su questi temi, ella non è disponibile.
La Meloni rilascia interviste una volta l’anno e solo ai giornalisti graditi e
con elenco delle domande già stabilito. Ora vedete come funziona la democrazia
Meloniana, un po' ispirata da quel disprezzo che il suo Modello Trump nutre
verso i giornalisti e i giudici. Si arriva persino da parte del suo Ideologo Steve
Bannon a giustificare l’origina divina dell’autorità Trumpiana per avallare qualunque
decreto che introduca misure illegali come la persecuzione e la deportazione
degli immigrati illegali e tutte le violenze che vengono perpetrate dalla
polizia creata ad hoc per il loro inseguimento. Insomma roba degna del terzo
Reich quando la Gestapo inseguiva e arrestava le minoranze politiche, etniche e
religiose in Europa. Sarà questo lo scenario che si profilerà a noi nel vecchio
continente se dovessero prevalere le riforme delle destre estreme al potere ed
è per questo che occorre lasciare da parte i propri egoismi e pensare al bene
di questo paese e a quello dei nostri figli. Avanti, Fratelli d'Italia, la democrazia è stata calpestata e voi tacete! Un giorno vi sarà chiesto cosa avete fatto per impedire il ritorno del totalitarismo e cosa risponderete? la trincea è la vostra casa, la democrazia è la cosa più cara, non vi arrendete.
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