J’accuse del 07/09/13 Sul peso morale delle grandi nazioni, in rapporto con le crisi internazionali.
J’accuse del 07/09/13 Sul
peso morale delle grandi nazioni, in rapporto con le crisi internazionali.
Quale grande nazione o insieme di nazioni potrebbe vantare
oggigiorno di essere depositario di un potere di guida morale imperante in
tutto l’universo? Certo gli Stati Uniti e l’Occidente in generale vantano tale
diritto e tale potere, in virtù anche delle vittorie militari registrate contro
i diversi fascismi e totalitarismi che hanno infestato il pianeta durante tutto
il novecento. Si potrebbe dire che grazie proprio a tali guerre mondiali, tanto
dolorose e costose in vite umane e danni materiali che le democrazie
occidentali seppero dare al mondo un quadro giuridico di diritti umani, di
libertà e di riconoscimento ai popoli di tutto il mondo al diritto alla vita, alla libertà e all'auto-determinazione. La Carta atlantica, elaborata e
sottoscritta dagli americani e dagli inglesi e la successiva Carta delle
Nazioni Unite e la
Dichiarazione universale dei diritti e libertà dell’uomo del
1948, ne costituirono la sintesi e il
fulcro. Cosi a partire dalla seconda guerra mondiale, il mondo intero conobbe
un’era di relativa pace e di prosperità che dura fino ad oggi, nonostante tutte
le difficoltà e le crisi avutesi in questi decenni. Oggi però il mondo sta
conoscendo una grande competizione politica ed economica tra le nazioni "grandi" e altre
emergenti. E’ una competizione spietata
che sta facendo venir meno quella stabilità e quel quadro giuridico di
norme internazionali che avevano garantito la pace e la sicurezza internazionale
per decenni. Si potrebbe dire che la guerra fredda non è mai finita tra russi e
americani , e aggiungerei pure i cinesi, e sta continuando con altri mezzi e su altri
teatri. Ma oggi e la domanda è impellente: chi può vantare d’essere depositario
di un potere etico e politico da far valere su tutte le nazioni, al di fuori
della Carta delle Nazioni Unite? A mio modesto avviso, nessuna grande nazione,
oggi come oggi, può arrogarsi tale diritto: sarebbe il “Dio arbitro e
arbitrio..” sulla terra che impone il
bel e cattivo tempo a tutte le altre nazioni, perché in tutti i paesi
assistiamo a delle violazioni e a delle ingiustizie, ivi compresi nelle democrazie
occidentali che non riescono più oggigiorno a risolvere le loro crisi e
economiche, sociali e politiche e che usano nei loro rapporti internazionali
due pesi e due misure, in particolar modo, quando si tratta della causa
palestinese o delle relazioni con il mondo islamico. In definitiva l’America di
Obama che vuole intervenire oggi in Siria con il pretesto di punire e prevenire
nuovi attacchi chimici, non detiene tale potere etico, date le precedenti violazioni commessi in altri
teatri di guerra. Vi voglio ricordare un piccolo crimine commesso a danno dei
detenuti iracheni alla prigione di Abou Ghraib in Iraq. Le immagini che ci sono
giunte sono orribili e significative. La democrazia non centra nulla con simili
pratiche e punizioni. Gli Stati Uniti d’America non sono responsabili di tali
crimini? Lascio a loro di determinare se sono depositari di un potere morale e
di un diritto d’intervento, date tali violazioni e altre documentate. La Russia e la Cina hanno tutto il diritto
di pensarla diversamente da loro. Le Nazioni Unite devono sempre essere
rispettate e rappresentare sempre la base dalla quale partire per dare
all'umanità un futuro di pace, di libertà e di prosperità economica.
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