Appena votata online l’espulsione della Pinna Paola e di
Massimo Artina è scattata la corsa per darle la solidarietà e magari tirarli
dalla parte di chi sta al governo e vuole rafforzare il suo gruppo parlamentare.
Sappiamo bene come funzionano i ribaltoni. Il PD e Forza Italia ne sanno
qualcosa dato che loro stessi ne sono stati vicendevolmente gli autori in
passato e dato che nel loro interno fioriscono sempre le correnti e i
complotti. Ho cercato d’immaginare come si fosse svolta una conversazione tra i
due, non registrata ma immaginaria, alla stregua di un dialogo teatrale ma
veritier. Entrambi, si dice, erano da piccoli compagni di teatro. Non vi saprei
d quale teatro si stratta. La cosa non m’interessa affatto.
Ad ogni modo che fosse stata giusta o meno la loro cacciata
dal movimento, la cosa che mi meraviglia e m’irrita: è come le persone sono pronte
a cambiare casacche e fede in ogni momento, pur di mantenere le loro poltrone e
magari qualche soldino. Perciò non esistono le idealità né gli eroi ideali.
M: Pronto.
R: Max.
M: Ren, Renato...! Senti mi ascoltano!
R: Sapesti! Lo siamo sempre Max.
M: Hai visto?
R: te l’avevo detto…, ti ricordi?
M: Sono stati dei porci. Dei porci! Hanno falsificato tutto.
R: Solo ora ti sei accorto? Ma non ti preoccupare! Ci penso
io…vieni da me. Capito! Capito!
M: Io non mollo, tanto quello sta dando i numeri; quell’esaltato
del commediante. Non lo voglio manco nominare. Hai capito?
R: Ahahah…. Lo sai come la penso. Loro sono loro e noi siamo
noi e
prima o poi Pinco pallino rimarrà l’unico iscritto nel
movimento...ahahahh…
M. Lo sapevo.
R: Ci vediamo presto.
M: Ciao Renato.
Che delusione per noi immaginare tutto ciò. Abbiamo sperato
che l’Italia cambiasse, ma sarà davvero difficile, difficile, difficile.
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