Che cosa hai fatto tu oh
Siria?
Per vedere distrutta ogni
tua meraviglia!
E subire le più terribili
offese
Quanto Vorrei salvarti
dalla morsa
Degli orchi e d’ogni
violenza
Come se fossi tu il mio
paese…
Durante la prima guerra
del Golfo del 1990, scoppiatasi a seguito dell’occupazione del Kuwait,
considerato come 19a provincia dell’Iraq da parte di Saddam Hussein, Hafez Al
Assad, padre dell’attuale Bashar Al
Assad, diede tutto il suo appoggio alla coalizione internazionale
guidata dagli Sati Uniti d’America per liberare il Kuwait. In quell’occasione
il regime di Assad padre, era servito a qualcosa. Nonostante fosse iscritto da
sempre nella lista nera dei paesi cosiddetti canaglia. In quel contesto, il
regime di Damasco si era guadagnato il riconoscimento e gli elogi non solo
degli Stati Uniti d’America ma anche delle stesse monarche del Golfo,
considerate come non solo come i veri mandanti di questa guerra, ma anche e
soprattutto come le prime a trarre beneficio da quell’altra maledetta guerra
che aveva opposto l’Iraq all’Iran per oltre nove anni e che ha visto in Saddam
Hussein il vero paladino e protettore dei paesi sunniti dalla minaccia
dell’Iran Khomeinista (e quindi sciita). In effetti se si risvegliasse Assad Padre
dalla morte e trovasse che la sua Siria distrutta da coloro con i quali
si era alleato per combattere Saddam, si adirerebbe e si chiederebbe: perché
sono sempre gli stesi attori politici ad imbarcarsi in guerre fratricide e
assurde? Prima li andava bene il Assad sciita e ora no? “La mia Siria urlerà
dall’oltretomba non è mai stata solo sciita né solo sunnita, né solo curda,
né solo drusa, né solo ebrea, né solo cattolica, né solo ortodossa… La mia
Siria è stata un paese di tutte le minoranze e soprattutto un paese della
Resistenza, un paese nazionalista del Baath. Sapete che cosa significa la
Resistenza? Sapete che cosa era l’ideologia del Baath? Voi che avete aperto i
vostri paesi agli imperialisti e ai sionisti! Che lo vogliate o no figli
ingrati e indegni di questa nazione, è questa la verità.”. La cosa sbalorditiva
e scandalosa in questo contesto è che qualcuno vuole la distruzione di questa
nazione usando la leva delle guerre inter-religiose e inter-etniche. Nessuna
Mecca può essere usata a questo scopo. Né i sauditi né i persiani hanno il
diritto di farlo. Coloro che spingono gli uni e gli altri ad armarsi e a
combattersi hanno ben chiare le idee. Il loro progetto è incominciato molto
prima con la distruzione dell’Iraq e poi via via con tutti gli altri paesi
arabi. L’intervento della Russia nella regione araba è una conseguenza di tutta
questa successione incresciosa di interventi. Sono sempre gli stessi attori
regionali a portarsi e a generare nuovi germi di nuove guerre egemoniche
camuffati da guerre o minacce etniche. Eppure direbbe ancora Assad Padre
dall’oltretomba: ho fatto male ad alleami una volta con voi: avrei dovuto
evitare quella terribile tragedia al popolo iracheno. E Saddam
gli risponderebbe più fermo e più lungimirante che mai: chi di spada ferisce,
di spada perisce. “ Dopo di me il diluvio!”.
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