J’Accuse del 31/07/2016 Rinascita di Archimede




Archimede è vivo. Lo scienziato e filosofo inventore torna alla sua Siracusa.  A via Pindaro si trova la sua dimora. Egli ci ritorna dall’aldilà con il colmo d’amore  e di nostalgia. Ma a via Pindaro si rende conto che la sua Siracusa non è più quella di una volta. E’  un po’ abbandonato e infelice. Essa è stata derubata dai Tesori e dai suoi fasti. Ma i suoi segreti sono rimasti intatti. Archimede li conosce. Sono le Bibbie del passato. Le certezze di una volta. E così lo scienziato poeta ripete:
Dolce e amaro…, a via Pindaro. La vita ci regala delle dolcezze ma anche talvolta ci infligge dei momenti infelici. Tutto alla fine muta col tempo. Egli ammira il vestito barocco che Siracusa indossa oggi. Lo trova affascinavate. E nonostante lo trova così stravagante e vetusto, se ne innamora follemente. E Siracusa  riconosce il suo figlio prediletto e si commuove. Siracusa, Siracusa, dolce Patria, Archimede è giunto a te di nuovo, come una meravigliosa poesia. Qual bel e dolce ritrovo! Intona il poeta scienziato. Archimede è scosso ma nel contempo è deciso a non mollare il suo Scettro di principe degli inventori. Egli promette alla sua Siracusa nuove teorie che daranno al mondo intero nuove spinte. Una nuova era di pace e di progresso. E nel mentre gira per le vie amate della sua Siracusa. Gli tornano i ricordi e gli amori di un tempo. Oh Siracusa i tuoi amori e passioni non saranno mai estinte…, mai estinte, dolce Siracusa.




Siracusa


Dolce e amaro,
a via Pindaro…
Ritrovo in ogni tocco
I segreti e le reliquie
e le tracce di altre Bibbie
Avvolte dal fascino barocco

Siracusa, Siracusa
Sento le tue fusa
Archimede è giunto di nuovo
E questa volta è un forestiero,
Innamorato d’ogni sentiero
Qual dolce e amato ritrovo!

Ad ogni tuo passo ammiri…
La bellezza sopravvissuta ai vampiri
E la tua gioconda Siracusa
Qual nuova teoria?
Darà al mondo una nuova via
Oh Archimede dalla mente confusa!

Oh poeta dall’anima delusa!
Quale genio e quale musa?
Ridarebbero al mondo nuove spinte…
E nuovi pindarici slanci
Quanto vorrei che fossero dolci!
Gli amori e le passioni mai estinte



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