J’Accuse sull’apertura del mercato elettorale: abbassamento delle tasse, milioni di posti di lavoro, caccia agli immigrati, assegni per le famiglie e più asili nido

J’Accuse sull’apertura del mercato elettorale: abbassamento  delle tasse, milioni di posti di lavoro, caccia agli immigrati, assegni per le famiglie e più asili nido

Più tasse, meno tasse...
Per affligerre o conquistare le masse
E le sempre desolate piazze
Ma tutto ritorna nelle casse
Sotto forme di altre tasse
O masse pazze!


Con lo scioglimento delle Camere, decise ieri 28 dicembre 2017 dal Capo dello Stato Mattarella, si dà l’avvio alla corsa elettorale tra i partiti per le elezioni politiche previste il prossimo 4 marzo 2018. Finalmente si manda a casa questo parlamento frutto di una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla stessa Corte Costituzionale. La cosa beffarda è che tutti si sono messi d’accordo per mantenere in vita questa legislatura fino alla fine, dando luogo a delle compagine governative non rappresentative della volontà popolare. Ma ciò oramai è storia e non ci interessa più. L’unico rammarico è che con il Rosatellum  si rischia di non avere più governi in questo paese oppure al massimo si potrà fare dei governi alla Napolitano, dannosi e non rappresentativi della volontà popolare.
Ma ciò che interessa l’odierno articolo non è il parlamento ma l’apertura del mercato elettorale. Così ogni minuto che passa assistiamo alle grida dei ciarlatani e dei mercanti che tentano di ammagliare il corpo elettorale. Ciò che colpisce in questo pandemonio è il ripetersi degli stessi slogan come se la gente non avesse un cervello e una ragione per valutare la sincerità e la ragionevolezza delle promesse elettorali.
In tutte le passate campagne, i politici sapevano e sanno bene l’importanza dell’abbassamento delle tasse che gravano sui cittadini e sulle imprese, dato il colossale debito pubblico italiano e allora si può immaginare quante bugie e slogan verranno costruite ad hoc per poter portare a casa il massimo dei consensi e quindi il massimo numero dei parlamentari.
Nel loro gergo la parola tasse è stata da sempre abusata da diventare sinonimo simbolico di “mutande”.  Abusare della credulità popolare è non solo un reato, ma una grave truffa a danno dei cittadini che ci credono. Quando un politico vuole arrivare al potere in questo paese dovrebbe pensare mille volte prima di utilizzarla,  coniugandola con il verbo abbassare.  Non esiste crimine peggiore di quello di ingannare il prossimo. La gente vuole delle soluzioni concrete ai suoi problemi e non promesse elettorale. 

Commenti