Nota del giorno 12/04/2018 sui missili di Trump


 


Nota del giorno 12/04/2018 sui missili di Trump

 

Sebbene la nostra era sia tecnologica e super moderna, essa è segnata dal marchio della povertà del linguaggio intelligente dell'infamia e dell’immoralità. Così abbiamo oggi una strana maniera per comunicare adoperata non solo dai comuni mortali ma da chi dirige le maggiori superpotenze militari ed economiche del pianeta. Ieri Trump ha minacciato via Twitter i suoi rivali russi: “Russi, arriveranno i missili…”, come se fosse un modo per scherzare o recitare  sulla stessa idea di guerra, oramai mansueta nel pensiero e nel linguaggio di chi deve tutelare la vita dei suoi cittadini e dei popoli della terra.
Nel 1962, in occasione della crisi dei missili di Cuba, il mondo sfiorò la guerra nucleare. Col dito sul grilletto Kennedy ripeteva ai suoi consiglieri: la cosa che più conta sulla terra, è la vita dei nostri figli.
Il bravo John non pensava in maniera egoistica come lo fa l'attuale presidente. Quella parola “figli” nella sua mente si riferiva non solo ai figli carnali del presidente ma a quella di tutti i popoli. Un presidente che non ha a cuore questo concetto morale è pericoloso non solo per sé stesso ma per l’intera umanità. Quando si abbandona il dialogo e la capacità di ascolto e prevalgono la prepotenza e l’immoralità, allora ecco che affiorano i falchi e le minacce tipiche appunto della nostra era così infame e così ingiusta.

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