J’Accuse del 28/08/2018 sull’’utilizzo dei profughi da parte di Salvini


J’Accuse del 28/08/2018 sull’’utilizzo dei profughi da parte di Salvini

 Premettiamo che noi siamo per un'Italia italiana che regola i flussi migratori. Quest'operazione passa per il controllo della Libia, in mano alle bande armate che controllano il paese sin dalla caduta del regime del Colonello Gheddafi...

Per chi lo ignora ancora, il Senatur Matteo Salvini, secondo i sondaggi, e non sappiamo quanto siano attendibili, sta al 60% dei consensi. Due italiani su tre lo sostengono e lo voterebbero come Premier nelle probabili possibili elezioni politiche che si teranno la prossima primavera. Proprio grazie ai profughi, la sua stella è salita fino al più alto promontorio della politica italiana. Quegli stessi profughi che egli utilizza e demonizza dipingendoli come i nuovi barbari che invadono il belpaese e minacciano la sua identità e la sua sicurezza nazionale.

Come siamo arrivati a questa squallida situazione?

Quando l’Italia Giolittiana conquistò la Libia nel 1911 ebbe iniziò la belle époque.  Fu così grandioso come momento storico che gli storici lo chiamarono proprio così. E chi sa perché? Allora l’inglese prevalente oggi era meno utilizzato! Gli italiani allora emigravano in massa con le loro sofferenze e le loro valige di cartone piene di speranza e di buona volontà. Le loro mete erano variegate quanto le loro culture e provenienze. Ma allora, in Italia, nonostante tutto, qualcuno aspirava alla rinascita e alla grandezza di quella Italietta di migranti e di velleità covate a lungo contro gli imperi francese e inglese, veri e soli dominatori del mondo di allora. La Libia aveva costituito la prima mattonella di quell’Impero italiano che aveva portato solo sciagure e guerre all’Italia e alle altre nazioni colonizzate. Sappiamo bene come si sono sviluppate i fatti storici e le rivalità tra Imperi coloniali. Mussolini aveva dei progetti che rivendicavano gran parte dei paesi del Mediterraneo e dell’Africa, ma alla fine fu sconfitto e cadde tutto quel sogno di dominio con lui. Ma nel cuor dei patrioti italiani quel sogno rimase vivo…

Dopo decenni di costruzione dell’Unione europea, il destino volle che si ricominciasse dalla Libia. Proprio il paese che aveva fatto sognare gli italiani di inizio 900. Oggi però si potrebbe dire l’opposto: quel paese li fa angosciare e tormentare con tutti i profughi che arrivano sulle loro coste in cerca di una nuova patria e un nuovo futuro. Questo esodo biblico è una diretta conseguenza dell’"aggressione" subita dalla Libia nel 1911 e dalla conseguente dissoluzione dello stato di allora, rappresentato da Gheddafi. L’Italia pur non partecipando a tale operazione diede il via libero all’utilizzo delle basi NATO in Sicilia. Questa è stata una responsabilità storica e politica che incombe sempre sull'Italia e che il Senatur Paladino del popolo cerca d’ignorare quando parla di profughi e di migranti. L’avere contribuito a creare il caos e a non aver dato uno stato democratico ai libici con il concorso delle Nazioni Unite rappresenta sino ad oggi la causa che consente ai trafficanti di uomini di utilizzare i profughi sia per motivi lucrativi sia per destabilizzare l’area del Mediterraneo e i paesi della riviera nord. E allora caro Senatur, lo ammetta che il problema principale è quello della Libia e della sua stabilizzazione. L’utilizzo dei profughi è illecito sia che lo si fa da questa e dall’altra sponda. Questa situazione odierna, purtroppo,  che vede profilarsi un'alleanza con i paesi del Visegrád, cioè i nazionalismi dell’est europeo, è antistorica. L'Italia non può lasciare la sua culla naturale di paese democratico e liberale. Questa è un’epoca maledetta, altro che bell’époque!
Ahimè, nel bene e nel male, la Libia torna sempre al centro tra le invidie e i le rivalità occidentali.

Commenti