J’Accuse del 29/03/2019 sul mito della democrazia rappresentativa via rete proposta dal M5S


J’Accuse del 29/03/2019 sul mito della democrazia rappresentativa via rete proposta dal M5S



Ieri mi arriva una mail dal M5S. Abbiamo pubblicato i profili dei candidati ammessi alle parlamentarie. La apro e vado scrutare se c’è anche il mio profilo. A proposito! Anche io mi sono presentato. La mia candidatura è una scommessa, un modo per mettere alla prova sia la governance del M5S sia le stesse idee che lo hanno affermato in tutti in questi anni. Il ritorno alle idee e agli ideali originari è la sola maniera per salvare questo movimento dall’estinzione e dalla morsa della Lega di Salvini. Incomincio a cercare e a capire come funziona il sistema dei meriti. Sfoglio 17 pagine ma non trovo il mio profilo. Mi accorgo subito digitando il mio cognome che esso esiste ma non nelle 17 pagine dei candidati ammessi. Come? Mi domando il perché di quest’omissione? E’ un errore o è stato fatto sparire apposta? Accorro alla mia posta elettronica e scrivo al M5S. Nel frattempo ho capito che il sistema dei meriti architettato questa volta dalla Governance è un altro modo per scartare gli indesiderati e favorire una certa classe politica che si è avvicinata al Movimento alla ricerca di una occupazione o semplicemente del potere. Così noto che a me mi hanno assegnato un solo merito tra i tanti previsti, Non hanno tenuto conto né della conoscenza delle lingue che mi contraddistingue né di quello relativo ai meriti e qualifiche del mio curriculum vitae. Insomma rimango sconcertato per un attimo. Un’idea amara mi trafigge la mente e il cuore: siamo oramai dei piccoli numeri. Agli occhi di questa governance accecata dal contratto con Salvini siamo delle nullità o peggio ancora dei figuranti da gestire con delle "balle" come questo sistema dei meriti. Mi calmo un attimo e scrivo una e.mail al M5S. Li segnalo che il mio profilo non compare nella lista dei profili ammessi, nonostante esiste nel sistema. Li chiedo altresì di rimetterlo e di correggere il profilo con i meriti menzionati nel mio CV. Domani, prenderò una decisione, mi ripetei una volta scritto tutto.

Questa mattina mi sono alzato presto. Sono quelle mattine in cui senti che la tua esistenza si trova in un bivio, avvolta da una coltre di tristezza e d’interrogativi. La vita è così bella ma oggi questa bellezza e la gioia di vivere ci ha abbandonati.  Abbiamo venduto i nostri ideali al miglior offerente e assomigliamo sempre di più a coloro che abbiamo combattuto. No, è un incubo! Non voglio credere che sia finita così.

Mi alzo e riapro il computer. Vado subito a vedere la mia posta elettronica. Sì! Stranamente qualcuno ha risposto. Ve la faccio leggere la risposta: “i meriti speciali sono stati assegnati a meno di 20 persone su oltre 2600. Si tratta di super-eccellenze come ingegneri aerospaziali selezionati per andare su Marte o scenografi internazionali candidati 5 volte al David di Donatello o astrofisici che lavorano per la NASA. Oltre il 70% dei candidati ha una laurea, più di 400 vantano una specializzazione post-laurea o un dottorato di ricerca.”

E’ una risposta vaga. A me non interessa che siano ingegneri o scenografi o gente che lavora per la NASA. Anzi molto probabilmente è gente che non si è realizzata e vuole trovare un’altra occupazione. Molto legittima come aspirazione, direi. Ma quest'approccio altera ovviamente il principio dell’uno vale uno. Alla politica servono persone competenti sì. Ma non ingegneri o scenografi. Oltre alla competenza ci vuole la passione politica e l’attaccamento agli ideali. Questi due criteri non sono valutabili da nessun criterio meritocratico. A me sembra tutta questa storia dei meriti una presa in girò, un modo per far entrare le persone che si è già scelti prima. E’ un’amara verità. La stessa democrazia on line appare alla luce di questi fatti una vera chimera. Una grande bugia.
Scruto ancora nei profili degli ammessi alle Europarlamentarie. E vedo il mio alla pagina 16. Qualcuno l’ha rimesso. Ma rimane sempre una chimera in un mondo di sogni e d’intrighi. In tutto ciò percepiamo una truce magia e un immenso inganno: come per dire ciò che era invisibile ieri è diventato appariscente oggi, ma attenzione tutto muta e appare e scompare, come il consenso perduto dal M5S, come l'uno vale uno, come la stessa purezza dei giorni migliori.

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