J'Accuse dell'8 Maggio sull'intolleranza e il razzismo striscianti. Caso Casal Bruciato e case assegnati ai Rom
J'Accuse dell'8 Maggio sull'intolleranza e il razzismo striscianti. Caso Casal Bruciato e case assegnati ai Rom
La prima domanda a venire in mente quando pensiamo a questo clima di odio e d'intolleranza che sta scoppiando nel paese è: come siamo arrivati fin qui? Chi ha portato la povera gente ad individuare nei più deboli della società i loro nemici da escludere e da abbattere con ogni mezzo? Beh la risposta è ovvia: sono i mercanti dell'odio a cui il paese si sta consegnando. Coloro che lo hanno incantato con i loro slogan e con le loro ricette riduttive e antidemocratiche. Da salvini, ai Casapound, passando per gli altri nani della galassia nostalgica del passato nero italiano. Casal Bruciato è stato fino a qualche settimana fa un quartiere tranquillo dove poveri e ricchi vivevano in pace. C'era anche un piccolo campo di Rom dietro alle case popolari situate a fianco della Sede della Società delle Autostrade d'Italia. La vita si svolgeva pacificamente, senza fatti clamorose o sconvolgenti per la cittadinanza. La macro o micro-criminalità non avevano mai costituito problemi di ordine pubblico. la delinquenza è stata sempre impercettibile quanto invisibile. Oggi il problema maggiore per l'ordine e la legalità in questo paese è costituito da questa pericolosa ondata d'intolleranza e di razzismo che sta conquistando gli strati più bassi della società italiana e non solo. Qualcuno, senza rendersi conto di quello che sta combinando ha aizzato una certa parte del popolo italiano, magari quella più povera e sfortunata contro i più deboli. E così quando si assegna legalmente una casa a chi è diverso, ecco la rivolta che scoppia contro l'ordine pubblico e lo stato di diritto, fomentata e sostenuta da Casapound e dai discorsi politici di un certo personaggio, venuto alla ribalta nazionale con lo slogan copiato da Marie Le Pen " Prima gli italiani!". Insomma, Casal Bruciato sembra aver bruciato i suoi valori e quella cultura della convivenza e della fratellanza che lo avevano contraddistinto in tutti questi anni. Far prevalere il volto mostruoso e disumano di chi, come ha detto la Raggi in visita al quartiere, minaccia di morte i bambini e di stupro le donne, è un atto di grande inciviltà. Alla Raggi, in questo caso, va la mia incondizionata solidarietà. E' una battaglia che le fa onore quella di contrastare la cultura dell'odio e del razzismo. Oggi chi tace davanti a questi episodi sa che domani toccherà ad altri ancora più esposti e deboli. Oggi i Rom, domani, gli ebrei e gli immigrati, dopodomani le minoranze politiche. L'avanzata del totalitarismo è incessante.
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