J’Accuse del 9 Agosto 2019 sulla crisi di governo tra coerenza e contraddizioni


J’Accuse del 9 Agosto 2019 sulla crisi di governo tra coerenza e contraddizioni
Se salissimo sulla macchina del tempo tornassimo indietro di qualche bon frangente valutando bene l’evoluzione subita nelle idee e nei progetti dei nostri attuali attori politici al governo nazionale, ci accorgeremo subito non solo della sempre crescente complessità e animosità dei suoi personaggi, ma anche della drammaticità che caratterizza in modo incessante le vicende e le questioni che sono al vaglio di questo difficile governo.  Difatti, abbiamo assistito in quest’ultimi mesi ad un “tira e molla” che si traduceva in una perenne competizione tra Lega di Salvini e il M5S di Di Maio. Quello che rileviamo subito è che mentre da parte dei grillini c’è stata una totale dedizione nel realizzare gli obiettivi fissati nel fatidico Contratto di Governo, senza doppiezze né cattive intenzioni verso l’altra contraente, dall’altra invece Salvini aveva subito travalicato il suo campo di competenza ora attaccando i grillini ora facendo propaganda come sa benissimo fare lui, usando migranti, profughi, questione della sicurezza, lotta alle Criminalità organizzate, ridistribuzione del Reddito a traverso l’istituzione della Flat Tax, che scombussolerebbe le disuguaglianze e metterebbe ancor di più lo stato italiano in ginocchio di fronte ai creditori e alle Istituzioni europee, eccc. Tutte tematiche che abbiamo visto ripetere negli incessanti e interminabili comizi organizzati in tutto il territorio nazionale le quali avevano un solo obiettivo strappare consenso al socio di governo e conquistare maggiore consenso nel Sud del Paese.
Ma può un Ministro dell’Interno della Repubblica italiana occuparsi della Sicurezza del paese per quanto gli compete e fare una così incredibile e straordinaria campagna elettorale in tutti questi mesi?
Evidentemente NO. C’era una palese e saltellante incompatibilità tra i due contraenti al governo. Un’incompatibilità a livello politico, idealistico, del percorso e della legittimità popolare, dei principi rivoluzionari di cambiamento portati dal M5S…ecc. Abbiamo denunziato, io personalmente, tale sodalizio, definendolo di tradimento della volontà popolare e spostamento del M5S alle idee di destra, proprio quelle idee che si sono affermate in quest’ultimi mesi e che hanno fruttato il consenso artificioso al Salvini. Abbiamo detto, sin dall’inizio, che un paese come l’Italia, non può diventare da un giorno all’altro un campo dove si seminano odio, xenofobia, menzogne, veleni. L’Italia è un grande paese del Mediterraneo e una tale politica sulla Sicurezza e l’immigrazione, lo rimandava indietro di un secolo, allorché l’idea di Italietta cercava di acquisire nuovi slanci e nuovi spazi vitali. Le chiusure e la stessa idea di Salvini rappresentano quel germe di rivalsa e di conservazione che accomuna le due Italiette: quella di un secolo fa e quella salviniana d’oggi. La rinascita dell’Italia, invece, risiede proprio nella stessa idea democratica e repubblicana, nei valori costituzionali adottati dopo il secondo conflitto mondiale e nella stessa identità di appartenenza alle Istituzioni europee che non devono mai essere rinnegate e che rappresentano quello spazio di confronto, di libertà e di crescita comune per tutti i popoli europei.
Purtroppo l’idea d andare al governo retta da un contratto ci ha in qualche modo quasi illuso che sulla buona sorte del paese. Invece, è il paese oggi a gridare alla pazzia e all’irresponsabilità di coloro che vogliono capitalizzare come ha detto il Presidente Conte i consensi dei sondaggi, mandando all’area il lavoro intrapreso finora e i progetti assunti bianco su nero al momento della stipula del contratto.
L’unico dato positivo direi è questa crisi di governo rappresenterà volente o nolente un elettroshock per l’intero paese. Siamo sul filo del rasoio e la caduta dell’Italia potrà essere davvero come ha detto un membro dei servizi tedeschi: il sovvertimento dell’ordine della democrazia in Europa.

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