Sussurro dei campi di capaci- Poesia a Giovanni Falcone


Sussurro dei campi di capaci- Poesia a Giovanni Falcone

Ricordi la morsa dello squalo
E l’amata via volata con ogni palo
Lì i nostri giorni all'improvviso finirono…
Devastati da un tritolo a lungo seminato
Quanto vorrei che non fosse terminato!
Quel sogno che ammaglia ora come un trono

Furono proprio quei campi di Capaci
A nascondere quei mostri terribili e rapaci
Non saranno morti loro negli abissi?
Prima ancora che io morissi…
Io che dissi: non cambi se tu taci!

Mi senti ora o adorata Palermo!
Del tuo Giovanni, hai un eterno elmo
Accarezzalo nel cielo e sentirai la sua voce
Quanto vorrei donarti ogni pace e letizia!
e vedere i tuoi figli difensori della giustizia
Così da lassù si forgia ogni croce


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