Nota del venerdì 4 marzo sulla resistenza ucraina e il ruolo di Zelensky in uno scenario di probabile guerra nucleare

Nota del venerdì 4 marzo sulla resistenza ucraina e il ruolo di Zelensky in uno scenario di guerra nucleare

 

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Veleno sgorga dal tuo alveare…

Nel momento più drammatico e buio

Se solo si nutrisse del dolce dubbio

Come è doloroso ogni tuo naufragare!


Ieri il presidente Putin ha parlato nuovamente: “distruggeremo l’anti Russia costruita sui nostri confini”. L’allusione è chiara. L’anti Russia riguarda il processo di allargamento della Nato nell’Europa orientale e tutto quello che avrebbe comportato come “squilibrio, insicurezza e caos” per la Russia. Sebbene esso si basa sul principio di libertà e d’autodeterminazione, esso non può assolutamente diventare divisivo.

Proprio questo “ribaltamento della storia”, definito in questi termini, avrebbe avuto come protagonisti sul campo delle creature prive d’ogni dignità politica e men che meno d’ogni realismo e chiarezza di vedute. Mi riferisco proprio a chi come Zelensky continua a gridare alla tragedia, incitando il mondo d’intervenire contro la Russia con tutte le misure possibili e immaginabili, allorché sappiamo tutti bene che questo ci porterà al baratro tutti insieme, nessuno escluso. Questo leader nazionalista, mentre il suo popolo e il suo esercito sono assediati, vuole passare come un eroe della storia, allorché ci sono altri modi ben più nobili per diventarlo: salvare le vite e cercare di costruire la pace. Se si usassero la ragione e il realismo politico e militare, qualunque guerra contro la Russia è persa. Allora abbiamo mille modi per teorizzare la resistenza persino con le nostre idee e la nostra intelligenza. Bastava poco per farlo capire ai russi. Ogni allargamento è deleterio quando non è condisviso.

Oggi le bombe hanno sfiorato la centrale di Zaporizhzhia, domani chi sa quello che succederà? La follia di questa guerra, e direi ancor più convintamente la follia di chi col suo ribaltamento della storia, con i rovesciamenti delle alleanze militari e il ritorno alle guerre e al nazionalismo dell’ottocento, che si traduce con l’annichilimento della propria storia e della propria identità, in definitiva, ci sta portando dritto verso un conflitto atomico a larga scala. Lo stesso invio delle armi varato dal nostro governo e dai governi europei, è una misura priva di ragione e di lungimiranza. E’ proprio il caso di dire che siamo finiti nelle mani di menti malate e incapaci d’interloquire e d’evitare la catastrofe che già, ahimè, si sta profilando davanti a noi come la più grande tragedia mai vissuta dall’umanità.

Zelensky nuoce alla causa della pace con i suoi proclami e il suo incitamento allo scontro con la Russia. Siamo noi invece, in ultima analisi, a dover determinare le nostre decisioni in modo da evitare lo scontro. Se proprio è questa “Anti Russia” accusata da Putin ad essere la causa di queste distruzioni vale la pena, e ve lo ripeto, di parlarne per consentire ai nostri figli di vivere come abbiamo vissuto noi. Mi rammarico del fatto che l’avvento di Biden, presidente USA, abbia portato con la sua linea e le sue idee anti russe a questa crisi. Agli americani, da Trump e a tutti gli uomini di buona volontà, di agire prima che sia tardi. 


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