J’Accuse del 5 luglio 2022 Turchia e occidente: una strana alleanza, si direbbe la coerenza dell’incoerenza

 

J’Accuse del 5 luglio 2022  Turchia e occidente: una strana alleanza, si direbbe la coerenza dell’incoerenza

 



E se il sultano avesse rovesciato le alleanze? Quest’assillante domanda riverbera all’improvviso nella mente già sconvolta un concatenarsi di eventi e di colpi di scena incessanti. Certo la guerra in Ucraina ha messo e sta mettendo alla prova piccoli e grandi potenze. Essa sta diventando sempre di più, e in modo increscioso e inappropriato, una falsa questione di vita o di morte, come direbbe Shakespeare (to be or not to be). In verità  “l’essere o non essere”, asserito dagli occidentali, sin dallo scoppio del conflitto rischia di essere quella causa della fine d’ogni coerenza. Ma questo problema riguarda non solo il campo occidentale, coerente con la più grande delle incoerenze, ma anche il piccolo sultano turco, oramai illuso di ritornare in quell’occidente dove il suo regime è stato sempre visto come dittatoriale e pericoloso per la stabilità e gli equilibri occidentali.

Torniamo a ragionare sull’incoerenza, come direbbe il filosofo arabo Averroè: Le speculazioni della filosofia politica non possono arrivare a contraddire il contenuto della Legge, perché la verità non può mettersi in conflitto con la verità, ma al contrario è in accordo con essa e le rende testimonianza. Ripetiamolo: la verità non può mettersi contro sé stessa. se solo il sultano fosse rimasto coerente e amante di questa verità che rappresenta la sua salvezza, egli avrebbe conquistato una maggiore considerazione nella storia del pensiero politico. Questa guerra tra russi e occidentali ha denudato l’indenudabile e ha fatto vedere al mondo intero quanto gli interessi possono costituire quella deroga ai principi fondamentali e irrinunciabili. L’estensione della Nato fino ai confini della Russia non può essere l’unico strumento per costruire un sistema di sicurezza in Europa e nel mondo.  La sicurezza va costruita disarmando e parlando con la controparte su come costruire un mondo equilibrato e sicuro. La Turchia del sultano Erdogan avrebbe svolto un ruolo originale in questa crisi, se essa avesse svolto un ruolo indipendente e coerente con la verità. Gli occidentali la vedono come una minaccia, come quindi si può parlare di alleanze e di fedeltà ai trattati? La sua sudditanza politica e psicologica nonostante la sua ribellione contro i trattati che l’inchiodano a ruoli di piccola potenza è inaccettabile. L’interventismo sempre crescente negli affari interni di molti paesi del Mediterraneo ne fanno un paese dalle ambizioni territoriali e politiche da non sottovalutare.  Il ritorno all’impero ottomano rischia di far saltare gli equilibri nell’intera regione mediterranea. Gli americani e gli europei lo sanno. Ma i turchi s’illudono a perseverare nei loro sogni imperiali. Forse, si potrà un giorno ritornare a ragionare sulla verità e tutto ciò che ne consegue. L’estensione della Nato verso la Finlandia e la Svezia è stato un errore, a mio avviso. Il sultano aveva tutte le ragioni per orientare la sua politica estera verso la ricerca dei contrappesi e di una centralità del suo paese nelle relazioni internazionali, ma ha preferito allinearsi, ben sapendo che gli altri lo considerano un dittatore temibile. Forse, la storia e le prossime settimane ci diranno come si svilupperà la crisi e le alleanze. Saranno mai rovesciate?

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