J’Accuse del 1 settembre 2022 Gorbaciov nello specchio della storia

 


J’Accuse del 1 settembre 2022 Gorbaciov nello specchio della storia

 



Nel suo articolo odierno sul Corriere della sera, l’ambasciatore e studioso Sergio Romano titola così il suo articolo sulla figura dell’ultimo leader dell’Unione Sovietica: “ Gorbaciov, il ricordo di Sergio Romano: «Aveva l'abito giusto, ma poche idee». Il titolo è di una lucidità inconsueta. Se tutti, oggi e ieri, nel vecchio occidente osannano Gorbaciov come l’uomo che diede il colpo di grazia a quell' “impero del male”, definito dal suo omologo presidente americano dell'epoca Ronald Reagan, nel corso degli anni ottanta, nel suo paese natale, il suo mito è tramontato sin dagli albori di quell’epoca così cruciale e così carica di avvenimenti dalla portata storica.

Ma in che cosa ha sbagliato Gorbaciov?

Nessuno direbbe oggi senza venire accusato, di nostalgie con il vecchio sistema oppressivo dell’Unione sovietica, che la caduta del muro di Berlino oppure la conquista della libertà e della democrazia da parte dei popoli dell’Europa orientale, se preferite fosse stata un male per la stessa Europa. Assolutamente no.  Il problema però, non è stato la fine di quell’equilibrio del terrore fondato sulle deterrenze creale dalle armi nucleari, ma dalla mancata costruzione di un nuovo sistema di regole della sicurezza in Europa che avessero posto le basi per la costruzione di una partnership politica ed economica che avrebbe garantito lo sviluppo pacifico e armonioso tra tutte le nazioni. Ecco quello che è mancato le grandi idee, ovviamente. Il caos creato in quella transizione permise all’occidente di allargarsi nell’est annettendo spazi e interessi che erano tradizionalmente  nella sfera sovietica. Il problema in questi decenni, ed è stato ripetuto più volte dal Presidente Putin, era rappresentato dall’allargamento della Nato ai confini della Russia. I reiterati avvertimenti e proposte per la costruzione di un nuovo sistema della sicurezza in Europa non sono state ascoltate dai leader dell’Occidente. Il cambio di regime politico, chiamato in occidente, rivoluzione democratica ucraina e in Russia colpo di stato nel 2014, la reazione russa con l’annessione della Crimea e lo scoppio della guerra nel Donbass costituiscono la fine di quell’idea utopistica di costruire un’Europa dove la convivenza tra Russia e Occidente si sarebbe realizzata su basi paritarie e di reciproco rispetto.

Ecco perché oggi il mito di Gorbaciov appare meno luminoso nel suo paese e più strumentale e menzognero in occidente. Ognuno ha la sua interpretazione della storia di quegli anni.   

 

Commenti