J’accuse del venerdì 4 novembre 2022 sul decreto anti Rave varato dal governo Meloni- Le responsabilità politiche e storiche del PD e del M5S

 

J’accuse del venerdì 4 novembre 2022 sul decreto anti Rave varato dal governo Meloni




 

Non è sbalorditivo che il primo atto di questo governo sia stato il varo di un provvedimento che non sia né urgente né necessario e che tratti una materia estremamente sensibile come quella del dissenso e della libertà a manifestare? Chiaramente non lo è affatto. Lo sappiamo bene di quale impasto sono fatti i componenti di questa maggioranza e soprattutto da quali storie politiche vengono. Se hanno addirittura usato lo strumento della legiferazione d’urgenza per varare un decreto che tra l’altro non cita né specifica la sua finalità né il suo campo d’azione, allora possiamo ben capire che lo scopo principale è quello di limitare la libertà dei raduni e di protesta. Questo la dice lunga sulla natura di questo governo. Sebbene trapelano le prime indiscrezioni circa le incoerenze e le modifiche del decreto, esso simboleggia una cosa sola: il bel giorno, amici si vede dal mattino! Per dirvela con una metafora eloquente, la nostra libertà è nelle mani di coloro che vogliono connotare le nostre esistenze con le loro fandonie. E’ un’amara verità. Ma la colpa di questa situazione è quell’orrendo vuoto a sinistra e al centro che ha consentito alla nostra Georgia di arrivare a Palazzo Chigi. La responsabilità del PD di Letta è storicamente incancellabile. Come hanno osato trasformare il partito dei lavoratori in una casa per notabili, finanzieri e falsi riformisti? Come hanno osato creare i feudi e tramandare le poltrone ai loro nipoti e clientele politiche in tutti questi anni dimenticando che proprio questo partito doveva essere la voce dei più deboli, degli operai, dei pensionati e della piccola e media imprenditoria? La vittoria di Georgia è stata permessa da questi leader del PD, litigiosi tra di loro, traditori, difensori dei propri interessi particolari e lontani dal popolo. Oggi s’apre il dibattito e guarda caso c’è sempre il signor Letta a dirigere l’orchestra. Deve vergognarsi e lasciare la politica, invece. La responsabilità è grande anche per il M5S che ha fatto le sue metamorfosi durante la passata legislatura perdendo pezzi e dando una pessima immagine di sé al paese. Senza il zelo e le capacità di Conte sarebbe già estinto. In conclusione, abbiamo tutti concorso a consegnare il paese alla nostra Georgia. La sua alchimia politica è un frutto acerbo della nostra incoerenza e del nostro declino politico. Abbiamo meritato tutti questa sorte. La tirannia, le miserie e le guerre saranno alle nostre porte! Ma solo una cosa ci potrà salvare: la potenza delle nostre idee e dell’amore della libertà e della fratellanza tra i popoli.

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