J’accuse del 17 gennaio 2023 sulla cattura di Matteo Messina Denaro tra luci e ombre (caso Giletti -Video)

 

J’accuse del 17 gennaio 2023 sulla cattura di Matteo Messina Denaro

 


Vedete il video: https://www.la7.it/intanto/video/matteo-messina-denaro-le-rivelazioni-shock-e-se-ci-fosse-una-trattativa-per-un-arresto-clamoroso-16-01-2023-468118

Chi ha detto mai che l’avrebbero preso un giorno? Matteo Messina Denaro era un fantasma. Per trent’anni le polizie d’Italia si sono messi alla sua ricerca. Ma nulla è trapelato dalle intercettazioni e dalle inchieste fatte dopo le stragi degli anni novanta. La rete che lo proteggeva era fitta e capillare in una Sicilia dai mille volti e sfaccettature. Anzi, gli affari intrapresi dal Boss sono andati crescendo e rafforzando la sua posizione e il suo potere dentro l’isola, mentre gli inquirenti per decenni barcollavano nel buio!  Ieri, però, arriva una notizia inattesa: Matteo Messina è stato arrestato. Si dice che ogni giorno porta la sua notizia, ma questa ha il sapore dell’incredulità. Si tratta proprio di lui? Sì, nessun dubbio sulla sua identità, perché è l’arrestato che si è qualificato come Matteo Messina Denaro. Come mai ieri mattina e non dieci anni fa o vent’anni fa? Ci balena una domanda legittima in mente più volte? L’ uomo, malato e invecchiato, si stava curando in una clinica a Palermo.  E’ stata una soffiata o è il lavoro, come si è ripetuto ieri in tutti i telegiornali d’Italia, di anni di raccolta d’informazioni e d’intercettazioni telefoniche e ambientali? Trent’anni d’indagini sono un’eternità. Il racconto, però, non convince, perché con tutti i mezzi moderni e super tecnologici di cui dispone lo stato, la lotta alla mafia o alle mafie è lenta e inefficiente. Se ci mettiamo ogni volta trent'anni per catturare un super latitante, quando terminerà la lotta alle criminalità organizzate? Sembra una sceneggiatura poco appassionante. Dietro forse all’arresto di Messina c’è una soffiata o un regolamento dei conti. Il capo, gravemente malato, stanco e invecchiato, si è arreso forse lui, lasciando il suo scettro ai suoi eredi. E qui che tutte le celebrazioni e i meriti del suo arresto sembrano non convincere. Tant’anni? Sono un’eternità. La lotta alle mafie, come ha spesso ripetuto il procuratore di Nicola Catanzaro Gratteri passa attraverso il varo di leggi specifiche e appropriate che privino i criminali dei loro patrimoni e di quelle libertà e diritti che vengono usati per delinquere e contrastare lo stato di diritto. Questa lotta va forgiata e proporzionata, aggiungerei, all'entità delle organizzazioni criminali che sono in guerra contro lo stato italiano. Non si vincerà mai questa guerra finché i mezzi adeguati non saranno appropriati e idonei a combattere il crimine.

    

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