J’Accuse del lunedì’ 30 Gennaio 2023 Sull’invito di Zelensky al Festival di Sanremo. Altolà della Cina agli Americani: smettetela con la vostra guerra!

 

J’Accuse del lunedì’ 30 Gennaio 2023 Sull’invito di Zelensky al Festival di Sanremo. Altolà della Cina agli Americani: smettetela con la guerra!

 



Zelensky al festival di Sanremo! Che c’entra? Ma che c’entra il Festival della canzone italiana con una guerra che gli stessi italiani non vogliono? Che C’entra Amadeus con Zelensky? Perché dobbiamo sempre pensare che tutto quello che ci viene imposto sia normale? Se la Rai fosse stata un’Azienda privata, non ci saremmo posti tutti questi quesiti. Ma dal momento che essa funziona e viene gestita con soldi pubblici, allora è legittimo domandare a chi prende queste decisioni di rispettare al meno l’opinione di chi non condivide questa guerra e questa linea della subalternità a Zelensky e a coloro che lo finanziano e lo armano. Non ci coinvolgete in propagande e guerre in cui non vogliamo essere coinvolti. Noi crediamo che gli interessi del popolo italiano siano stati ignorati e marginalizzati rispetto a questa discutibile linea dello schieramento ad oltranza. L’Italia avrebbe svolto un ruolo diverso e si sarebbe impegnata nell’avvicinare le posizioni distanti tra ucraini e russi. Invece sono stati gli altri che ci colonizzano ad aver scelto per noi e guai se qualcuno avesse osato tradire la linea della belligeranza. Peccato! Così come sono stati gli altri ad aver ideato e proposto la presenza Zelensky nel Festival di Sanremo. Molti autorevoli personaggi politici, accademici e culturali s’oppongono all’idea che si mischiasse, sempre per fini politici chiari e inequivocabili, la musica con la politica. Ora al popolo ucraino la pace e i diritti che li spettano. Nessuno di noi pensa che il diritto alla pace sia un diritto sacrosanto per il quale nessuno milita oggi? Chiaramente dal momento che il festival si fa con soldi pubblici è la politica a decidere. Ma lo sappiamo bene che i partiti nostrani non decidono un bel niente, purtroppo, rispetto alle questioni più importanti ed etiche, quelle magari che coinvolgono appunto la pace e la sicurezza internazionale. Restano le questioni spicciole della propaganda e della spartizione delle poltrone. Quelle sì che sono in prima fila! Detto questo, passerei all’altro segmento dell’odierno J’accuse, la Cina fa appello a Washington: adoperatevi per la pace. La questione della pace rimane primordiale. Ma gli americani puntano sull’invio delle armi. Chi sa perché? Lo sappiamo tutti che la pace non interessa a chi fabbrica e commercia armi. Gli americani non sono così monaci da pregare per la pace, dal momento che hanno trovato un belpaese dove sperimentarle, logorando il loro nemico. In questo contesto le vite del popolo ucraino contano ben poco. Dal canto suo Zelensky pensa di sconfiggere la Russia! Quante vite ancora bisogna immolare per raggiungere questo scopo? Che bel pandemonio è la guerra d’Ucraina! E una Russia sconfitta farebbe comodo all’occidente? Qual è il male minore in questa vicenda? Pertanto facciamo cantare chi si sente ancora di farlo in un mondo di canta serpenti e d’orchi. La pace è ben lontana.

 

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