J’Accuse del 6 settembre:
caso Boccia ove la bocciatura per il governo Meloni.
Il caso Boccia raggela non solo il governo ma l’intero paese. E’ un elettroshock
per chi pensava che le destre al governo fossero pure ed etiche. Ne abbiamo
sentiti fino alla nausea di discorsi e proclami che inneggiano alla famiglia e
alla tradizione cristiana. Tutte parole al vento, perché basti una sola mela
marcia perché riaffiori tutto il marciume e cadano tutte le illusioni. Ma la
mela marcia non è solo una ma parecchie, lo si scoprirà man mano che si sollevino
le altre. E’ un effetto di contaminazione inarrestabile. Ne sappiamo qualcosa
sulla morale di chi sta al governo e di quel personaggio che aveva connotato a
lungo il costume politico in Italia con i suoi eccessi e il suo comportamento a
dir poco etico, per non dire illegale. Ma la legalità in una repubblica, vista
con prepotenza e spirito padronale, come nel caso delle destre e di chi segue
le loro orme, come il partito democratico, è un valore da raggirare a volte con
maestria e sfrontatezza, altre con leggi e misure ad personam, nel più totale
disprezzo delle regole etiche, giuridiche e costituzionali e soprattutto del
cittadino italiano, eterno spettatore passivo e deriso dalle classi politiche.
Ora l’accanimento su Sangiuliano sarebbe oltretutto, dopo le sue lacrime al
Tg1, come inopportuno. Non è possibile uno spettacolo del genere da parte di
chi ha tenuto per anni un Teatrino al Tg2, dove sfilavano i Meloni, i Salvini,
i Tajani alzando le loro condanne, le loro maledizioni e furie contro chi in
quegli anni aveva governato l’Italia, dal M5S, alla Lega di Salvini e al
partito democratico. Povera Italia! Direbbero gli italiani, schernendosi a
vicenda. Il problema non è, in definitiva, di chi deve stare al governo o all’opposizione?
Non è questo. Ma semplicemente di quale morale deve governare il paese. Sono
gli uomini ad avvicendarsi al governo, ma se la loro morale e integrità, per
non parlare levature, sono sicure e lodevoli, il paese non ha da temere, né da
preoccuparsi. Se a noi giungono scandali del genere, il primo problema che
viene sollevato riguarda proprio l’integrità e la serietà di chi ci governa e
il caso Sangiuliano è uno specchio di un malcostume diffuso nel paese. L’Affaire
Boccia denota la leggerezza di un componente dell’attuale governo che va aldilà
della questione medesima. Si parla d’informazioni e di segreti di governo condivisi
che costituiscono un problema di sicurezza non solo nazionale ma anche
internazionale. La gravità della loro diffusione è proporzionale alla loro
importanza. Nel mentre il paese naviga in mari tempestose e pieni di sfide e di
scommesse, noi poveri mortali dobbiamo seguire la telenovela del Boccia che ha
investito Palazzo Chigi come mai nessun’altra questione abbia fatto finora.
Sangiuliano poteva avere mille amanti. A noi la sua vita privata non c’interessa.
Il problema come già sottolineato riguarda l’utilizzo della sua posizione e
delle risorse pubbliche, la condivisione delle informazioni a suscitare lo
sdegno. Come a dire che la purezza e la tradizione che si volevano restaurare è
caduta proprio nel pozzo dei falsi restauratori. E’ un’amara verità.
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