Presto, la gioia!
Non sentite o compagni!
Che le fontane del nostro
tempo
Non vengono più nutrite e
il nostro corpo
Galleggia sulle chimere e
i sogni
Delle acque passate che
non torneranno
Non vedete o compagni!
Che i colori d’ogni
ritratto
Hanno i segni di un mondo
prosciugato
Senza gioia né sostegni
In balia al mostro
cornuto
Che a divorar la vita è
mai stanco
Dolce come seta e la sera
già orco
Come ci si duole del
crine canuto!
Non lasciate o compagni?
Che l’effluvio dei vostri
passi
Incanti i fiori e i miti
scomparsi
E le sorgenti dei nostri
vitigni
Che non vengano persi!
Al cospetto del cielo
stellato
I versi cantati del
nostro afflato
Torneranno a noi ancor
più intensi…
Come coppe traboccanti di
gioia
Compagni, amici, avversari
E saranno dolci a mai
amari
Torneranno a noi come
gloria
Nei boccali d’oro e d’argento
Squillanti campanelle e
recipienti di giada
Vada il mondo come vada!
Se le nostre fontane sgorgassero
di sentimento
E d’acqua, di vino come letizia..
Che all’oro, alle monete
non si scambia
Bevete ora il verso che
dissolve ogni rabbia
Ora che la gioia al
mio cuor bisbiglia
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