J’Accuse del martedì 2 dicembre. Francesca Albanese Paladina della libertà e difesa dei diritti umani in un paese dove la censura galoppa e la stampa è asservita alla disinformazione
J’Accuse del martedì 2 dicembre.
Francesca Albanese Paladina della libertà e della difesa dei diritti umani in un
paese dove la censura galoppa e la stampa è asservita alla disinformazione
"Per due anni hanno detto bugie sul genocidio di Gaza e ora che vige il
cessate il fuoco nella striscia con tutte le quotidiane violazioni da parte
degli israeliani e gli incessanti uccisioni dei civili non se ne parla più, né
tanto meno degli aiuti che Israele continua a bloccare al confine. Quel confine,
continua Francesca Albanese, che per gli Israeliani non deve più esistere
perché, sin da quando è comparso quel video di Trump di trasformare Gaza in un
paradiso immobiliare e vacanziero, Mar a Gaza appunto, perché sono la Casa Bianca assieme e l’Unione
Europea che avvallano questa politica annessionistica e criminale. Il 54% del
territorio della striscia risulta ancora occupato dai sionisti israeliani, che avendo
demolito tutte le città mirano oggi a cancellare ogni traccia del loro genocidio. Quello,
continua, è una scena del crimine e come tale non va toccata". La funzionaria
dell’ONU rivolge le sue pesanti accuse prima contro queste estreme destre al governo nazionale che
in nome dell’"ideologia loro" hanno rinnegato i valori fondamentali del nostro diritto
costituzionale, sostenendo il genocidio con il sostegno economico, politico,
diplomatico, informatico, culturale e militare. Guai a chi osa parlare male degli alleati
criminali genocidi e/o a reinterpretare in maniera Propalestinese lo
stesso 7 ottobre, come ha fatto in maniera impulsiva e direi ingenua lo stesso
Imame Hani, oggi agli arresti in un centro per detenzione di immigrati
irregolari in Sicilia, in attesa del suo rimpatrio. Chi difende i palestinesi e il loro diritto alla Resistenza viene chiamato terrorista o accusato di fomentare il terrorismo. E' semplicemente, ai tempi della Meloni, vietato dire che i palestinesi hanno il diritto di difendersi contro i criminali sionisti. Con quale diritto questa destra
al governo cancella diritti acquisti ed sta procedendo spudoratamente ad
erodere quegli stessi diritti sociali, economici, sindacali dei lavoratori e
persino oggi quelli relativi alla libertà d’espressione? Verranno tempi in cui la storia sarà riscritta e i partigiani saranno terroristi alla stessa stregua dei palestinesi. L’occupazione di Mamma
Rai, aggiungerei io, è un avvio di questo immenso bavaglio ai giornalisti. Con
il controllo del servizio radiotelevisivo pubblico e per giunta quello privato
in gran parte in mano ai Berlusconi, ci siamo incamminati nell’epoca delle
nefandezze, dell’addormentamento e dell’alterazione della verità. Ed è quello
che accusa la Francesca Albanese: la stampa non fa più il suo lavoro si occupa
di fatti che servono alle strategie politiche delle destre al governo, come la
Stampa o il giornale, racconta fatti che dipingono un paese senza problemi e in
piena crescita, allorché stiamo affondando nelle miserie, nel rincaro continuo
dei generi alimentari, della sanità, dei prodotti di base. A quest’inflazione
crescente, i salari rimangono invariati, tranne qualche rinnovo dei contratti
con aumenti che non coprono i divari intervenuti nel potere d’acquisto.
Insomma, persino gli operai portuali di Genova si accorgono che qualcosa non
va: il paese in cui vengono sembra aver cambiato identità costituzionale e
politica e sanno inoltre che il prossimo a cadere sotto questa barbarie sono
loro, perché questa gente al potere che ignora i diritti umani e non s’impegna
a difenderli, così come è sancito dalla nostra costituzione, sarà esso stesso ad
avviare ulteriori erosioni e smantellamenti dei diritti ed è questa ragione che
Francesca Albanese rivolge la sua pesante Accusa ad una stampa italiana asservita
alla propaganda del potere, non vicina alla gente e agli operai e né tantomeno alle
cause della libertà nel mondo. Si potrebbe dire lo stesso se cambiassimo
scenario di guerra: in Ucraina la stampa e i giornalisti non hanno mai detto la
verità sulle cause vere del conflitto e questo per paura di perdere il posto.
Non lo fanno nemmeno eminenti intellettuali e accademici, tranne alcune contati
sulle dita, perché la libertà non esiste più quando i massoni al potere nel
mondo vogliono ripiombarci in un nuovo medioevo delle violenze, barbarie e
censure. I giornalisti ieri che hanno criticato la Francesca Albanese con a
capo Massimo Giannini, lo dico e purtroppo lo dico, si sentono più che altro
offesi perché qualcuno come una semplice donna dall’immenso coraggio ha detto
che questo paese è immerso nel buio della disinformazione dell’ignorantissimo giornalistico
asservito al potere e alle testate dei Berlusconi e compagnia. Peccato che il
paese delle corporazioni sia anche il paese dei geni di un tempo, perché il
nostro tempo è così vile e misero.
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