Nota del 23 dicembre 2020 sulla falsità e il silenzio degli intellettuali odierni falsi e complici del potere tirannico

 

Nota del 23 dicembre 2020 sulla falsità e il silenzio degli intellettuali odierni falsi e complici del potere tirannico

 

Un tempo c'era una classe di pensatori, di giovani militanti, che possiamo chiamare intellettuali, che con il pensiero e la parola combattevano quella che veniva raffigurata come la nuova epidemia sotto le molteplici forme in cui si manifestava. Erano intellectuels engagé come si amava chiamarli allora come Albert Camus , Jean Paul Sartre,  Eugène Ionesco che erano l'avanguardia progressista e ribelle che non si arrendeva all'idea di circoscrivere, limitare o peggio ancora vietare all'uomo d'essere libero e di manifestare il suo pensiero e la sua critica in tutte le forme in cui lo desidera.

Oggi siamo di fronte a nuove ipocrisie ovvero ad una nuova forma di tirannide dove si vieta all'uomo di manifestare la sua fratellanza o di criticare forme violente di dominio imposte dai reggenti ai popoli sottomessi. E' una chiara indifferenza, complice e quasi criminale imposta ad altri uomini. Si assiste sovente ad immani sofferenze che vengono ignorate e taciute in nome di assurde e incivili ragioni di stato. L'Iraq, la Libia, Siria, Egitto..., il Venezuela. La lista è lunga sono stati ridotti a quello che sono proprio da questi orchi senza cuore e senza stoffa.

Ma la colpa ce l'hanno anche questa categoria d'intellettuali servili e indegni che tacciono e il loro silenzio è complice (..)
. si esaltano purtroppo solo quegli imbecilli come quella famosa giornalista scrittrice, che non voglio nominare, che più dei papi e della stessa chiesa cristiana vedeva nei mussulmani i nuovi barbari che minacciano l'occidente. L'ipocrisia in questo campo non confini e il suo gregge è sempre più numeroso

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