J’Accuse del 7 giugno sul prossimo voto delle elezioni europee una verità sull’Europa in balia dei populisti e delle crisi politiche e morali come una grande fattoria degli animali oppressi...

 

J’Accuse del 7 giugno sul prossimo voto delle elezioni europee una verità sull’Europa in balia dei populisti e delle crisi politiche e morali come una grande fattoria degli animali oppressi...

 

 

 



 

 

Quale sarebbeil male minore “per così dire, se volessimo fare un pronostico per le prossime elezioni europee? Mentre l’avanzata delle forze neofasciste e populiste sarà percepita come un pugno allo stomaco di quest’Europa in addormentamento e in crisi d’identità irreversibile a mio avviso, la conferma del polo popolare e liberale, o l’improbabile vittoria di quello degli ininfluenti socialisti, non introdurrà, di certo, delle svolte nelle politiche sociali, economiche e di politica estera dell’Unione finora seguite. Così ad esempio il sostegno all’Ucraina o il diniego al riconoscimento dei diritti palestinesi e la stessa astensione dalla condanna del genocidio dei palestinesi continueranno come prima a scuotere le coscienze addormentate della vecchia Europa. Non immagino nemmeno come il vecchio continente possa darsi davvero una svolta alla luce dei dati e degli equilibri politici attuali.

L’UE ha imboccato strade e sentieri troppo truci e impervie e l’avanzata dei populisti e dei neonazisti pone delle sfide cruciali per la sua stessa sopravvivenza politica e morale.

Se da noi la Meloni chiama a raccolta i suoi al voto, varando misure economiche dell’ultimo momento come il Bonus per la povertà o i cento euro lordi che il suo governo si appresta a dare ai redditi bassi, come se fosse un chiaro segnale al ritorno al reddito di cittadinanza, oltre alla promessa ai suoi che in Europa nulla rimarrà come prima, il Centro sinistra rimane diviso e incapace di segnare una rimonta e men che meno una svolta, visto che il PD della Schlein è diviso in correnti e appiattito su delle posizioni economiche e politiche che non hanno nulla a che fare con il suo attributo di partito democratico e di sinistra, avendo tradito l’identità politica che gli è connaturale. Alla fine la domanda che ci poniamo: saranno in grado gli oppositori alla Meloni non di fare la differenza e di costringere le destre estremiste a indietreggiare nella loro arroganza e le pessime e disastrose riforme che hanno messo in campo. Questo dipenderà appunto dagli italiani e lo sappiamo quanto siano delusi e lontani dalla politica. Ma è giunto anche il momento di urlare il proprio dissenso e le urne sono la più naturale opportunità per farlo. Fatelo quindi[SM1]  impedendo ai neofascisti di avere il meglio.

Ce lo sapremo bene dire come sarà il colore del prossimo parlamento europeo, ma il futuro dell’Europa è oggi nero come il fumo delle guerre in corso e delle grandi menzogne dette dai suoi leader attuali.


 [SM1]


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