J’Accuse del 20/12/2017 sulla Raggi: sulla sua dichiarazione di non candidarsi alle prossime comunali di Roma

J’Accuse del 20/12/2017 sulla Raggi: sulla sua dichiarazione di non candidarsi alle prossime comunali di Roma

Ho visto la bella Raggi
affogare nei mille miraggi
Roma, Roma
Com'è bello il tuo aroma
Ogni tuo desiderio mi doma
Eterna Roma!


Dopo aver sentito l’ultima dichiarazione della Raggi ci viene subito a pensare se siamo davanti al secondo caso clamoroso di uscita di scena di un politico di primo piano del M5S?
Sappiamo tutti quello che rappresenta la presa del Campidoglio da parte di quest’ultimo: una vittoria sul piano politico e simbolico e un passo importante verso la presa di Palazzo Chigi e quindi del governo nazionale e della conseguente liberazione dell’Italia dalla detestata e sciagurata partitocrazia.
Ora siamo stati tutti testimoni delle grandi difficoltà avute dalla Raggi nel primo tempo del suo mandato. Sebbene sapevamo e sappiamo le difficoltà di Roma, la presa del Campidoglio rappresentava e rappresenta tuttora quella scommessa così cruciale e così determinante, la cui vincita avrebbe agevolato e accresciuto il consenso conseguito dal M5S in tutte le elezioni successive. Insomma, a prescindere dal contesto ( legato al caso Fabio Fucci, sindaco di Pomezia il quale vuole ricandidarsi per un terzo mandato), in cui la dichiarazione di non candidarsi alle prossime elezioni è stata resa, tale esternazione è un vero e proprio boomerang contro il M5S, perché pone due ordini di problemi:

1-  problema del rispetto delle regole all’interno del movimento e mette in risalto il problema del rifiuto di tale regola delle due mandati.
2- Un problema della continuità dell'azione politica portata avanti dai suoi eletti

Il caso del Sindaco di Pomezia è emblematico in questo senso: siamo di fronte ad nuova classe dirigente che ama esercitare il potere e cerca in tutti i modi di non lasciarlo? Quanto alla Raggi, le dobbiamo davvero fare un bell’augurio: quello oltre di finire il suo mandato, di risolvere al meno in parte i problemi di questa meravigliosa e problematica città. Sovente, alla guida della mia macchina, vedendo lo stato delle strade della capitale, mi domando come mai non si provvede al meno a tappare le buche? Siamo costretti a virare a destra e a sinistra per  non finire in una di quelle buche dove peraltro è caduto anche il nostro garante Beppe prima che la Raggi affrontasse quest’intricato problema. Ora il problema dello stato delle strade è simbolico e non può essere ignorato. Bisogna agire e presto. Certo se alla Raggi si permettesse di ripresentarsi come Candidata Sindaca di Roma, credo che il problema del consenso si porrebbe e La aggi lo sa bene. Allora viva la regola dei due mandati, tanto giusta e tanto discutibile.

Commenti