J’Accuse del 12/02/2018 la campagna elettorale tra Fake news e scheletri nell’armadio



J’Accuse del 12/02/2018 la campagna elettorale tra Fake news e scheletri nell’armadio

Farei una lunga risata

Davanti ad ogni lira intascata!

I soldi fanno gola

Via le mele marce

E le anime spilorce

il denaro dondola…


Abbiamo visto come i Fake news e le indagini dell’FBI, sulla Candidata Clinton  del partito democratico alle elezioni presidenziali americane, sono state un’arma decisiva nello spostamento del consenso da una parte all’altra. Qualche settimana prima di tali elezioni, Tutti i sondaggi davano per vincente la Hillary Clinton con qualche punto di vantaggio…Poi successe quel che successe e ci trovammo Trump come nuovo Presidente e la conseguente accusa di collusione con la Russia per aver intrattenuto dei rapporti segreti con Mosca ed essere proprio stato favorito proprio da quelle Fake news e da quelle inchieste dell’FBI  alla vigilia del voto presidenziale.

Ora quello che sta succedendo in Italia assomiglia in qualche modo alle vicende pre-elettorali americane. Non passa inosservato l’accanimento dei mass media, scritti e televisivi, contro il M5S, reo secondo quest'evidente propaganda di non aver controllato e consentito, quindi, che alcuni dei suoi parlamentari intascassero l’intero loro stipendio parlamentare. Ora dal momento che è appunto uno stipendio integrato dal versamento delle spese e da varie altre voci, nulla impedisce che ciascuno lo intaschi. E’ un compenso di un’attività legalmente intrapresa. Questo lo fanno tutti coloro che non hanno firmato un impegno per devolvere una parte di esso ad un fondo di beneficienza o di sostegno alle imprese  La cosa che fa ridere, amici, è che proprio quelli del PD e di Forza Italia, cioè coloro che hanno sempre ostacolato qualunque riforma parlamentare in tal senso, ora alzano il tiro per denunziare il M5S e quindi infangarlo per disonesta, alla vigilia delle imminenti elezioni politiche. Insomma è l’ennesimo scheletro tirato fuori dall'armadio al momento opportuno per sperare di guadagnare qualche consenso. Come vedete i colpi bassi sono indice di una sporca campagna elettorale. E questo fatto ce lo dimostra pienamente. Per non parlare dei Fake news vecchi, nuove e future. Oramai la politica alta che si fonda sul confronto e la lealtà e con l’analisi oggettiva dei problemi non esiste più. Il caso dei rimborsi o come viene chiamato Rimborsopoli è un chiaro tentativo di fuorviare l’opinione pubblica sempre distratta e ingannata, ma userei anche io un attributo di Alessandro  Di Battista pesantemente "rincoglionita" e smarrita da un sistema d’informazione marcio e complice della partitocrazia che domina questo paese.




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