J’Accuse del 12 gennaio sugli sciamani d’Italia e le probabili marce future su Roma


 

J’Accuse del 12 gennaio sugli sciamani d’Italia e il pericolo che rappresentano per la democrazia.


 

Nella Linea Notte di stamattina, se si può dire, fatta in diretta di Maurizio Mannoni si è affrontato tra l’altro, oltre all’attualissimo tema della crisi di governo quella della polemica che oppone Massimo Giannini, direttore de “La Stampa” e la Meloni, Capo dei fratelli d’Italia sul rischio eversivo insito nelle differenti destre italiane per la stessa democrazia dell’italico paese. E proprio Massimo ha esposto chiaramente e magistralmente la sua idea che è stata da sempre propugnata nei miei J’Accuse che finché esistono destre antieuropee, eversive e nostalgiche del periodo fascista la democrazia italiana sarà sempre in pericolo e nessun’alternanza al potere in Italia potrebbe svolgersi in un contesto di normalità e di rispetto dell’identità politica, democratica e costituzionale della repubblica italiana.

“ Quel tocca a noi” che sento dire in maniera arrogante e vendicativa dall’illustre personaggio politico coinvolto nella polemica con Massimo Giannini, la dice lunga sui metodi e sul rispetto delle regole democratiche e costituzionali, perché in un periodo così difficile che attraversa la nazione, sentire le urla degli sciamani guaritori che illudono le calche afflitte e infette è simile alle pugnalate date da chi sussurra fedeltà e amore ma in realtà procura solo dolore e confusione ulteriore.

Ho affrontato questo tema più volte: la questione dell’esistenza di una destra costituzionale, democratica e repubblicana è cruciale per la democrazia italiana. Le destre che abbiamo conosciuto finora sono antistoriche e chiaramente antidemocratiche. Ma come costruire una destra democratica e direi semplicemente normale? Finché i miti dei dittatori sconfitti e le loro marce sulla civiltà continuano ad alimentare sia le folle che continuano a tramandare tali ideologie sia ai loro capi che disconoscono la storia, noi avremo questo dualismo che porta eversione, involuzione e inciviltà.


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