J’accuse sulla condizione del mondo arabo ai tempi dell’Isis






Un grande poeta arabo diceva sin dai tempi della feroce e terribile guerra civile libanese (1975-1990), che :” non era bello essere arabi”. L’affermazione è così grave e fa pensare a tante cose…, e la prima fa queste è che gli stessi arabi non riescono a guardarsi allo specchio e auto-analizzarsi e magari cercare delle soluzioni estetiche. magari politiche ed economiche in grado di promuoverli ed unificarli. Il problema principale direi è un problema "d’auto-stima" e di rispetto reciproco tra gli uni e gli altri. Se noi fossimo riusciti ad applicare alla lettera quello che dice il nostro libro sacro, il Corano, saremmo la più grande  nazione tra le nazioni. Ma oggi l’immagine del mondo arabo è così inquietante, drammatica e significativa. Esso appare lacerato dalle guerre e dalle crisi d’identità, fomentate e generate non solo per colpa dell’ignoranza, del fondamentalismo e degli interessi particolari di alcuni Emiri e dittatori, ma anche dall'ingerenza di forze esterne che vogliono riaffermare lo status- quo politico, economico e territoriale. Certo, direi proprio la debolezza e le divisioni degli arabi ha consentito a queste forze di tramare e di progettare nuove divisioni tra di loro.  Sottolineerei, anzitutto il ruolo negativo che ha svolto l’Occidente in Medio - oriente, snaturando la struttura politico-sociale e schierandosi apertamente con lo Stato ebraico: questo rimane uno dei problemi che generano lo scontro e il diniego d’ogni staus-quo voluto e progettato dalle cancellerie occidentali. L’accordo Sykes-Picot stipulato tra francesi e inglesi nel lontano 1916 sembra essere oramai desueto e superato dalla nascita sia dell’Isis, dal revanchismo dei curdi che vogliono costituire il loro stato nazionale, a scapito dell’unità del mondo arabo, e infine dalle aspirazioni politico-territoriali e quindi egemoniche dello Stato persiano nella regione del Golfo e medio - orientale. Peccato, direi, alla stessa stregua del poeta arabo: “Gli arabi sono divisi e non si amano. Vorrei davvero, pur di vedere uniti gli arabi, rinnegare tutto e tutti.”

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