J’Accuse del 15 novembre 2019 la tragedia di Venezia: allegoria del nostro tempo. “How dare you, come osate, Comment osez vous!”


J’Accuse del 15 novembre 2019 la tragedia di Venezia: allegoria del nostro tempo. “How dare you, come osate, Comment osez vous!”



How dare you, come osate, Comment osez vous!”, diceva la ragazza Greta nel suo discorso alle Nazioni Unite, ammonendo i governi responsabili sulle gravi conseguenze causate all’ambiente e al nostro pianeta per colpa di un modello di sviluppo dannoso e deleterio per l’intera umanità. Come potete osare direi “ comment osez vous, je dirais, moi aussi” a rimanere su questa via autodistruttiva che porterà solo squilibri, catastrofe e cataclismi all’intera umanità. Non avete sentito ancora il rifiuto della natura che si ribella a noi con lo scioglimento dei ghiacciai da un lato e la desertificazione e la siccità che colpisce intere regioni, dall’altra, costringendo intere popolazioni ad abbandonare le proprie terre e a emigrare con tutte le conseguenze sociali, economiche e politiche che s’impongono davanti ai nostri occhi? Non vi bastano pure le tempeste e gli uragani che scoppiano all’improvviso, in ogni dove, portando via tutto quello che li capita davanti… How dare you? Perché tutta questa violenza generata dalle vostre politiche non vi fa inorridire! In realtà, le vostre coscienze sono addormentate dall’incoscienza seminata in voi dall’egoismo e dall’indifferenza. Sì, avete capito bene qual è la vostra malattia? L’indifferenza è un flagello più grande di quanto noi stessi lo possiamo immaginare. Come possiamo essere indifferenti davanti a tanto squallore e tante sofferenze? Eppure la vita è un dono unico e prezioso! Come potete rinunciare a tanta grazia e bellezza e lasciarvi invadere dalla bruttezza e dal degrado. Avete presente l’immagine di un maremoto? I mari e gli oceani ora avanzano e sommergono le nostre spiagge e le nostre baie. Le maree che hanno allagato la bella Venezia non sono un’allegoria dei nostri tempi spietati e smarriti, perché così andando non solo perdiamo i solo luoghi meravigliosi dei nostri sogni ma persino la nostra memoria viene cancellata in modo irreversibile. Come osate rimanere indifferenti? Quando la nostra stessa vita è minacciata dal marciume delle nostre industrie, dai gas che vengono scaricati ogni giorno nell’atmosfera, rendendo irrespirabile l’area che respiriamo, esponendoci a tutte le malattie e a tutti i rischi. Dove andiamo con questa follia che si è impadronita del nostro destino e noi siamo succubi, incapaci di decidere un cambiamento di rotta e di restituire ciò che abbiamo tolto agli altri senza diritto. Abbiamo calpestato il diritto alla vita, alla speranza alle future generazioni. E dove sia finito l’amore? Direbbe Shakespeare. Vi ritorna ogni male fatto, in un impeto di follia, come una marea che sommerge e seppellisce le vostre città ingrigiti dalla mancanza di poesia e di estro. Venezia è solo l’inizio, un monito a chi rimane indifferente, a chi ha smesso d’amare sé stesso e il mondo. Solo la morte vi darà nuova vita, solo la scomparsa delle cose più belle ridarà senso alla vostra vita. E Magari se imparerete la lezione. How dare you!

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