Nota del giorno 14 novembre sugli Stati Generali del M5S..tra divisioni e velleità politiche, programmatiche e ideologiche

 
Nota del giorno 14 novembre sugli Stati Generali del M5S..tra divisioni e velleità politiche, programmatiche e ideologiche

Quanta strade è  stata fatta e quanta disillusione è  stata provata anche nei confronti di questa classe dirigente del M5S che non eccelle in idee e in autorevolezza e per giunta si è divisa e svenduta al miglior offerente ( da Salvini in poi). Cosa rappresenterebbero questi stati generali sennò un'occasione sprecata per democratizzare e aprire il movimento nella trasparenza e nell’uguaglianza delle idee e delle dignità dei suoi componenti.  La divisione in correnti è chiara come il sole. Le manovre e li intrighi sono tanti così com’è chiara la posta in gioco…

Quello che osserviamo con rammarico è che una parte vuol strappare all'altra lo scettro del comando. Proprio si è calati in quello che veniva chiamato la partitocrazia e l’incollamento alle poltrone e agli interessi e particolarissimi di parte. Da quando si è aperto il M5S ai Vip (da paragone in poi…), esso ha cessato d'essere un movimento di massa ed è diventato appunto il partito dei pochi privilegiati e attaccati alle poltrone. La richiesta di deroga ai due mandati proposta ne è un esempio simbolico e la mancata erogazione dei rimborsi delle proprie quote al movimento (da parte di un cospicuo gruppo) è un altro che la dicono lunga sulla situazione attuale e sullo scontro in atto tra “trombati e trombatori”. Nel mentre Grillo assiste incredulo e impotente o forse regista attivo a questa raccapricciante commedia dell’arte di conservazione del potere, un tempo stigmatizzato, perché in mano agli altri e oggi dolorosamente conteso.

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