J’Accuse del 9 gennaio 2021 Analisi della situazione politica attuale dell’impasse di governo tra contraddizioni e implosione del sistema politico parlamentare.


 

J’Accuse del 9 gennaio 2021 Analisi della situazione politica attuale dell’impasse di governo tra contraddizioni e implosione del sistema politico parlamentare.


Mio intervento in diretta su tal tema a Facebook. Guardate:

https://www.facebook.com/miskh/videos/10158812954707731

 

La crisi che si apre è un riflesso della crisi globale del sistema italiano, un sistema parlamentare che consente ad esigue minoranze di ricattare i governi per avallare le loro politiche e orientamenti è qualcosa di famigliare e consueto nella stoia delle tre repubbliche dal 1946 ad oggi. Tuttavia mi preme far osservare che quando Renzi parla dei fondi del Recovery Fund e delle modalità e la distribuzione del loro impiego tra i vari settori eccomici e sociali, egli tocca un punto nevralgico: l'avvenire di questo paese è nelle mani di chi deve usare quei fondi con amore e parsimonia puntando alla rinascita di questo paese e al ripristino dell'eguaglianza, nonché alla riattivazione di quell'ascensore sociale che oramai non esiste pià da decenni. Quando si pensa solo ai propri feudi e ai propri elettorati politici, attingendo a quel fondo, è qualcosa che non deve avvenire costi anche la caduta di questo governo e l'indizione di nuove elezioni generali. Mi riferisco alle politiche assistenziali, nella fattispecie ai sussidi, che stanno prendendo una grande fetta dei bilanci statali. La politica assistenziale è doverosa in una società civile fondata sulla democrazia e la solidarietà, ma quando essa diventa sostitutiva ad una politica economica fallimentare e incapace di creare nuovi posti di lavoro e nuovo welfare pel paese, allora qualcuno deve incominciare a preoccuparsi, perché l'avvenire di questo paese è davvero in bilico ed è pericoloso non solo seguitare su questa strada ma soprattutto immaginare di raccogliere il consenso erogando fondi pubblici a fini politico-elettorali.

Mi rincresce osservare che l'attuale congiuntura politica è foriera di mediocrità e di delusioni pel paese. La disaffezione alla politica sarà ancor più crescente in questo periodo, in un momento che richiede la massima attenzione e direi in definitiva la massima partecipazione di tutti gli strati del paese, in questo processo di risollevamento e di resilienza che stenta a decollare e che vede per giunta alle redini del governo un personale inadeguato e tristemente litigioso e poco motivato.

La crisi tra le istituzioni ossia il personale che li occupa si aggraverà ancor di più, nelle prossime settimane e mesi, dando luogo a quello che abbiamo visto già a Washington: la marcia su un potere spesso lontano dai popoli dove l'insurrezione è lo specchio del malessere e della mala politica in balia del malaffare e delle speculazioni finanziarie e antidemocratiche.  

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