J’Accuse del 7 Mazzo sulle dimissioni del Segretario Zingaretti dalla carica di Segretario del partito democratico.

 


J’Accuse del 7 Mazzo sulle dimissioni del Segretario Zingaretti dalla carica di Segretario del partito democratico.


Il mio intervento in diretta Facebook su tale tema:

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Premetto questo breve ma significativo J’Accuse con la provocazione di Grillo a presentare la sua candidatura come Segretario del partito democratico a seguito alle dimissioni del Governatore del Lazio Zingaretti. Wow! Che trovata geniale direi. Certo tutto si poteva immaginare e legittimare se non si fosse trattato del fondatore del M5S. Vorrei però rispondere a Grillo con una critica oggettiva che gli giungerebbe come un elettroshock. Caro Grillo se il tuo movimento fosse stato aperto, trasparente e egualitario, come diceva la canzoncina “Uno vale uno” allora si che avrei detto che tu potevi certo essere il guaritore adatto al PD per farlo uscire dagli intrighi delle correnti e dallo stesso approccio oligarchico e antidemocratico in cui è caduto il tuo movimento. Vorrei però spigartelo con i fatti in modo che tu non dubiti delle mie affermazioni. il male di cui soffre il partito democratico non è assai dissimile del male attanaglia il tuo partito, perché concetti come libertà di parola, d’espressione, di pensiero, di critica o semplicemente del dissentire verso le scelte che vengono prese dal vertice del tuo partito compartano a chi osa opporsi la caccia dal partito e l’esclusione. Tu segretario del partito democratico? Vorrei farci una risata comica, come sei comico tu. Vorrei inoltre dirti che la stessa selezione delle classi dirigenti che avete adoperato è stata sempre fatta secondo regole e meccanismi non controllabili dalla base.  Avete si inventato questo concetto insignificante della “democrazia di rete”, ma la rete la controllate voi così come quei marchingegni e simboli che attribuite ai candidati in ogni competizione elettorale. Avete scelto persone e vip che non hanno nulla a che fare con i valori del Movimento e che in seguito vi hanno apertamente sconfessato, come il “Paragone”, che rimane un simbolo di questa vostra democrazia interna. Insomma non mi faccia dire altro. Tornando a Zingaretti, egli si è comportato in maniera leale e dignitosa, abbandonando quella poltrona a cui sembra essersi incollato il Di Maio.

Il problema posto dalle dimissioni di Zingaretti travalica i confini del partito democratico per diventare un problema di democrazia partecipativa: le élite che governano questo paese sono, come dice Zingaretti, in questo momento drammatico, più preoccupate delle poltrone e di di ciò che li possano fruttare che dei problemi reali della nazione. E questo è un fatto gravissimo. Una vergogna tout court. La stessa democrazia partecipativa è negata in tutti i partiti, dove segretari, presidenti e Capi dettano la liena e distribuiscono incarichi e privelegi. C’è bisogno davvero di una rivoluzione autentica e non come dice il Grillo “ Rivoluzione Mite del M5S”. Cito un fatto singolare della non necessità dei partiti: quello della vittoria del Bonaccini nelle elezioni regionali in Reggio Emiglia, dove una Lista Civica guidata da lui ha avuto più di quanto ne hanno avuti le sinistre e le destre messe insieme. Il ritorno alla democrazia partecipativa e all’eguaglianza delle opportunità che essa comporta è più che mai necessario se si vuole ripristinare la partecipazione e la condivisione delle scelte. Investire la gente delle questioni che le riguardano e darle la facoltà e la responsabilità di gestirne e controllarne il destino è l’unica via democratica. Quando le decisioni e poi la gestione vengono fatte dall’alto come sta succedendo in questo momento, la democrazia arretra verso una sottospecie che si chiama oligarchia. Ma la democrazia è governo del popolo. I rappresentanti devono avere il mandato dal popolo e le poltrone devono essere assegnate secondo criteri di merito e di diritto. Zingaretti va ringraziato per la sincerità e la verità dei suoi propositi e soprattutto direi per il coraggio avuto nel denunziare un intero sistema marcio e corrotto.

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