J’accuse dell11 Febbraio 2023 la Roma di Meloni è ostaggio di Macron e scholz. Quando la piiuma fa spaccare la schiena del cavallo

  J’accuse dell11 Febbraio 2023 la Roma di Meloni è ostaggio di Macron e scholz. Quando la piiuma fa spaccare la schiena del cavallo




Asse franco-tedesco


 

Davvero l’hanno combinata grossa! Quando la piuma fa spaccare la schiena al cavallo o del cammello bisogna dire basta. Ora vedere il nostro paese trattato in questa maniera ci ferisce profondamente. Per quale ragione noi non dobbiamo contare? Che cosa abbiamo in meno dei francesi e dei tedeschi? Non è una freccia che spezziamo a favore di Georgia, ma è la sincera verità, a prescindere dall’ideologia o dall’afferenza politica, lo schiaffo dato a Georgia è uno schiaffo dato a tutto il paese. Quando si decide su questioni importanti come l’impegno nella guerra d’Ucraina che, come sapete ha inciso e inciderà pesantemente sulle nostre sorti, il nostro paese, che si tratti di tecnocrati servili di Bruxelles o di democratici fasulli, compagnucci, amici e referenti dei poteri forti o che si tratti, infine, di un rappresentante delle destre italiane, quale Giorgia, il nostro paese va considerato, Roma va ascoltata perché noi siamo un attore fondamentale sia in Mediterraneo che in Europa. Ora purtroppo e lo dico con rammarico l’Italia è trattata come alla stregua di una  colonia dove tutti stabiliscono le loro basi e i loro interessi, seminando divisioni tra i deludenti e, non più credibili partiti politici che si contendono il potere in Italia. Abbiamo visto quanti terremoti politici e disaffezione hanno connotato e scosso il panorama politico nel  Belpaese. Georgia ha cavalcato su questo malcontento riuscendo con i discorsi nazionalistici e campanilistici a conquistarsi un maggiore consenso nel paese. Ma ella rimane ostaggio dello stesso trono su cui si siede a Palazzo Chigi, perché ha le mani legate dalle convenzioni, dai freni, dalle intimidazioni e, oserei perfino dire minacce, che vengono di volta in volta evocate quando si cerchi di “levare la china e di dimostrare un po' d'orgoglio”,   di troncare con quel copione che recita "la povera Roma" e di dire cose giuste che qualunque rappresentante del nostro paese, qualunque sia la sua fede politica e la stessa ideologia che si professa. In parole semplici: che Macron e Sciolz invitino Zelensky e lo convochino al Consiglio europeo di Bruxelles, che si preparino trattati e scenari che noi non abbiamo negoziato, questo è lesivo dei nostri interessi e nel complesso della dignità del nostro paese. Lo sappiamo bene fin dove i poteri finanziari di Bruxelles e della banca Centrale Europea possono arrivare per mettere in difficoltà le nostre finanze, ma quest’atteggiamento riservato sempre a quelli che rappresentano le destre in questo paese è molto discutibile e non può assolutamente che essere stigmatizzato. Ecco perché, crediamo, che la difesa degli interessi nazionali prescinda sempre dal colore politico del partito del Presidente del Consiglio in carica e coloro che credono e tifano per chi umilia, come in queste occasioni, l’Italia, non sono degni di questo paese. Il presidente Meloni ha fatto bene a sospendere l’intervento di Zelensky a Sanremo. Era una cosa inopportuna e oltretutto strumentale. L’Italia non è la schiava di nessuno e che i figli migliori di questo paese siano di destra o di sinistra lavorino per affrancare questo paese da questi servitù imposte a noi da chi non ci rispetta e alzino la china e siano indipendenti e autorevoli, rispettando i valori democratici e politici che hanno fatto dell’Italia un faro tra le nazioni.  

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