Velato è il cielo
Se il cielo vedesse il
mio cuore proverebbe rabbia
Ma ciò che esso lascia
trasparire
È un raggio che trafigge la nebbia
Avviso a tanto patire che
mi giunge sulle spire
Dei giorni, dei gironi e
delle rivalse
Delle grazie e delle vendette
arse
Qual dolore e qual messaggio
recepire?
Da ogni scontro e sventura
Se non è la dolorante morsura...
A cosa serve andare su
tutte le ire?
Se la mela morsa è come l’uomo
dannato
È partita persa da
quando è stato creato
Per secoli e secoli a
patire
Finché il cielo non baciò
la terra
Illusione se l'inverno succedette alla primavera
E la speranza che
ritorna e afferra
L’animo afflitto e malato
Ora che il cielo non è
più velato!
Ma coperto dal fumo d’ogni
guerra
e le nuvole parlanti
sono lacrimose
Alla vista delle tragedie
indecorose
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