J’Accuse del 23/03/2016 sulla visita d’Obama a Cuba





Il 21 marzo 2016 resterà nella memoria dei cubani come una data storica: Obama ha compiuto una visita storica nel paese, dopo 88 anni di assenze dei presidenti americani. L’ultimo viaggio di un presidente americano risale al 1928, anno nel quale il presidente Coolidgefece fece una visita all’Avana. “Questo viaggio rappresenta una grande opportunità”, ha detto il presidente americano. Certo lo è e auguriamo che venga decretata la fine e dall’embargo impostogli da decenni e ritrovi nella cooperazione con gli USA e i paesi occidentali quella prosperità economica e quella posizione di leadership che esso si merita tra le Nazioni. C’è da osservare in questa simbolica occasione, come Obama, a diversità dei suoi predecessori guerrafondai, abbia evitato lo scontro militare e l’umiliazione di un nemico storico e abbia preferito lo strumento del dialogo e della diplomazia, cosa saggia e rara ai nostri giorni. Se, infine ciò fosse stato usato sia con l’Iraq, nel caso di Saddam Haussein, sia in Libia e in Siria, nei rispettivi casi Gheddafi e Bashar Al Assad, avremmo evitato tante tragedie a questi popoli e soprattutto non avremmo avuto quella crescita esponenziale dei fanatismi religiosi e del terrorismo gihadista di cui si parla tanto oggi.

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