J'Accuse di domenica 18/11/2018 dall'assoluzione della Raggi alla richiesta delle scuse di Di Battista







J’Accuse di Domenica 18 novembre 2018 dall’assoluzione della
Raggi alla richiesta delle scuse di Di Battista, agli inceneritori di
Campagna...
La Raggi è stata assolta ma i problemi di Roma rimangono sul
tappeto. Se si ha la volontà e la capacità di affrontarli, essi vadano
affrontati perché questa battaglia è una battaglia decisiva e importante per il
M5S. Noi non siamo contro la Raggi e men che meno non siamo contro la sua
amministrazione. Ma per chi vive a Roma, si sente bene il disaggio e la frustrazione
quando s‘imboccano le strade piene di buche e di mondezza o più in generale il
degrado e l’insicurezza che regnano nella città eterna. Si ribatte dicendo che
noi come movimento abbiamo ereditato questo caos. Mah! Non è certo questa un’assoluzione.
Manca un po’ di rabbia e d’intelligenza a chi non si confronta con una realtà
difficile e quasi ingovernabile, ribatterebbe l'altro interlocutore.





Avremmo voluto che si reagisse con la buona intelligenza che ha
caratterizzato il M5S fino a prima della stipula del contratto di governo.
Chiamare i giornalisti con i vocabili adoperati è stato indubbiamente un
errore politico molto dannoso. E’ un boomerang che torna contro colui che l’ha
tirato. In un paese libero la stampa deve essere libera e oggettiva. I
giornalisti mercenari ci sono sempre stati. E’ una categoria facilmente
influenzabile e condizionabile, spesso quando la si minaccia di togliere i finanziamenti
come fa Grillo. E’ vero che i giornali usano soldi pubblici per poter stampare
e pagare i loro giornali e giornalisti ma è altrettanto vero che se lo stato
non sostiene la stampa, non ci sarebbe libertà d’informazione, purché si
permetta a tutti di dire la loro opinione nel rispetto reciproco e delle regole e
della buona educazione.


In questo contesto, Di Battista fa una certa marcia indietro
e chiede scusa a chi aveva sempre sostenuto l’interruzione dell’opera TAP. Il
M5S aveva promesso di mettere fine a quest’ultima. Ma la realtà di governo
glielo ha impedito. Bene. Quest'azione di Di battista è da registrare tra
quelle che fanno bene al M5S: l’umiltà del personaggio, il riconoscimento dei
propri errori, e il più grande è quello di aver fatto un contratto con Salvini,
è un punto che va a vantaggio del M5S, sapendo già che i mesi futuri saranno
decisivi in questa battaglia di sopravvivenza politica.

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