J’Accuse del 29/11/2017sulle parlamentarie del M5S- Eguaglianza dei diritti.



J’Accuse del 29/11/2017sulle parlamentarie del M5S- Eguaglianza dei diritti.



Se uno vale uno…

La poltrona è di nessuno

Né tantomeno la candidatura

Ricordatevi dell’uguaglianza

Ed il popolo che avanza

Demoliamo ogni dittatura!

  
Se mi domandate quale sia stato il miglior cavallo di battaglia che ha portato il Movimento di Grillo a diventare la prima formazione politica del paese, vi risponderò che è stato il principio d’uguaglianza delle opportunità da sempre calpestato dai partiti della prima e della seconda Repubblica, nonostante esso sia alla base della nostra costituzione repubblicana. L’uguaglianza dei diritti, dei doveri e direi soprattutto delle opportunità ha funzionato e funge da motore propulsore nell’incremento del consenso e nella conquista delle masse. Spesso la vita politica è stata sempre guardata dal basso come il privilegio dei pochi potentati che scelgono i rappresentanti del popolo e li impongono al voto popolare. Tale pratica, ahimè, è stata perfino confermata dall’attuale legge elettorale Rosatellum che prevede in modo scandaloso che 2 deputati su 3 vengano scelti dalle segreterie dei partiti.  Al diavolo il principio d’uguaglianza che è alla base della nostra costituzione. Se la nostra vita politica è infestata di tali pratiche che non hanno nulla con la democrazia, allora potete immaginare che le leggi elettorali o i regolamenti che disciplinano l’accesso alla vita politica e quindi alla rappresentatività democratica ne risentono in modo capitale.

Ci si chiede spesso in Italia e all’estero: come mai un personaggio del mondo dello spettacolo come Grillo abbia potuto conquistare un simile consenso popolare? Certo le risposte sono chiare. I temi toccati dal comico, ora garante del nostro Movimento, sono i problemi della gente ed è stato questo il segreto del nostro successo: attaccare i soprusi della partitocrazia ancora padrona assoluta di questo paese, denunciare le crisi economiche con tutte le macellerie sociali e le migrazioni causate dalla disoccupazione, all’emarginazione sociale, dall’aumento della povertà a  quel grande male che si è ancora radicato durante le ultime elezioni regionali e comunali, vale a dire l’allontanamento della gente dalla politica e il conseguente astensionismo. La politica e l’esercizio d’essa sono visti come un appannaggio dei pochi privilegiati, dei soliti parlamentari rieletti all’ennesima legislatura, dei consiglieri regionali e comunali, dei funzionari dei partiti che rispondono a logiche clientelari e personalistiche…

Ora la mia proposta al M5S  per incrementare il consenso e guadagnare il cuore della gente è di continuare ovviamente sulla strada tracciata da Grillo nel demolire le pratiche poco democratiche di cui è pregna la vita politica e parlamentare della nostra repubblica e nel farlo la prima cosa da fare è di applicare maggiormente il principio d’uguaglianza. Abbiamo visto come l’accesso alle cariche elettive (presidenti, sindaci, consiglieri e parlamentari…) è disciplinato sempre dal seguente discutibile principio:
“i candidati al Senato ed alla Camera per il MoVimento 5 Stelle potranno essere tutti coloro che si sono presentati alle elezioni comunali o regionali certificati con il logo del MoVimento 5 Stelle o Liste Civiche 5 Stelle e avranno compiuto almeno 25 anni a febbraio 2013 (Parlamentarie 2015”.
Mentre per quanto riguarda la carica di Candidato Premier era formulato, in modo evolutivo, come segue lo stesso requisito:  “ - abbiano esperito un mandato da portavoce nell'ambito di Consigli Circoscrizionali, Consigli Comunali, Consigli provinciali del Trentino Alto Adige, Consigli Regionali e del Parlamento Europeo, nonché quale Sindaco, oppure, qualora con il primo mandato in corso, abbia termine naturale del mandato entro il 28 febbraio 2018,
- O siano stati eletti alla Camera ed al Senato in occasione delle consultazioni elettorali del 2013;e che non si siano dimessi”.

La cosa che colpisce, oltre al fatto accettabile ma discutibile che deve essere la necessaria iscrizione al Movimento e che non abbia espresso idee in contrasto con la dirigenza, è il fatto che si accetta la candidatura dei soli già presentati o eletti come consiglieri o portavoce…, mentre il resto del movimento è considerato come non adeguato a candidarsi!

Questo requisito, sebbene si capisce il suo intento di salvaguardare il Movimento da dannose e probabili infiltrazioni, costituisce in sintesi un venir meno del principio dell’uguaglianza alla base della democrazia rappresentativa. Vorrei che questo mio suggerimento fosse sentito da chi formulerà il prossimo regolamento per le parlamentarie. Il M5S appartiene al popolo che lo sostiene e lo ha eletto. In conclusione, non bisogna chiudersi su sé stessi ma aprirsi e fare in modo che tutti partecipino alla vita politica votando e candidandosi qualora lo si voglia. Tocca a noi scegliere quale carattere dare al nostro Movimento: se accettare che continui ad essere un movimento democratico ed egualitario o dgeneri in qualcosa di diverso. Credo, infine, che il successo dipenderà proprio dalle prossime scelte regolamentari e politiche.



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