Nota del 9/03/2018 sul Reddito di cittadinanza proposto dal M5S


Nota del 9/03/2018 sul Reddito di cittadinanza proposto dal M5S


E' così fuggente e recondito

Il tuo sognato reddito!

Non sei già così opulenta?

Oh amata terra mia…!

Avvolta da ogni tirannia

Bell’Italia che si lamenta



Quale male ti ha spenta?

E quale miracolo ti ha redenta?

Vorrei essere la mano invisibile

E ridarti ogni ragione…

Ed ogni miracolosa guarigione

Vorrei fare per te l’impossibile



Vorrei dire a costoro…

Che il tuo ciel non piove d’oro

E tu sei una leggiadra fortezza

Raggiante di mistero e fascino

In ogni tuo borgo e paesino

Tu che sgorghi d’amore e di ricchezza



Il reddito di cittadinanza è stato uno dei pilastri portanti e fondamentali del discorso politico del M5S. Sin dalla sua fondazione, la soluzione formulata dagli intellettuali (ideologi) del movimento ad una realtà disastrata dalle crisi economiche, dall’abbandono, della corruzione della politica e dalla spietata mondializzazione era quella di istituire un reddito di cittadinanza che potesse ridare ai cittadini disoccupati, a quelli che avevano perso il lavoro e ai giovani laureati che non lo trovano  la possibilità e il diritto di vivere senza dover tribolare e chiedere elemosina ai partiti. Era ed è un discorso umano molto toccante. Lo slogan del Reddito di cittadinanza è stato davvero un motore miracoloso per la conquista del consenso e le ultime elezioni politiche ce lo dimostrano in maniera ineccepibile. I risultati ci dicono che il M5S ha vinto soprattutto in quelle regioni depresse da decenni di crisi economiche e sociali, dove i partiti tradizionali di destra e di sinistra si erano alternate al loro governo invano e spesso aggravando le loro situazioni economiche con politiche fallimentari e clientelari. Le macerie economiche che si erano tradotte in macellerie sociali e umiliazioni d’ogni genere avevano dato vita a quel malcontento che doveva prima o tardi scoppiare. Col M5S quella massa di abbandonati ha trovato una voce. Una speranza che si chiama reddito di cittadinanza. Alcuni critici e avversari del movimento la definiscono  una pia illusione, un miraggio, oppure se volete io la definirei  "cavallo di troia". Un cavallo di battaglia che ha valso al M5S di spezzare il legame elettorale che esisteva tra queste popolazioni e i partiti che le governavano, per non dire le mafie che le condizionavano. Ora la partita diventa ancor più seria e dura, in quanto il consenso conseguito non consente la formazione di una maggioranza. Il cambiamento che si può realizzare in una cornice istituzionale e democratica risulta impossibile. Il M5S non ha i numeri per governare ed è obbligato a scendere a patti con gli altri per poterlo fare. Scendere a patti, tuttavia, gli toglie inevitabilmente il carattere innovatore e rivoluzionario di cui esso è depositario. E allora che fare? Venir meno agli impegni scritti nel programma di governo costituisce un tradimento della volontà popolare e di quegli elettori che lo hanno votato. In questo modo verrà meno qualunque consenso. Il "cavallo di troia" rappresentato da quella idea magica di concedere un reddito a pioggia alle masse disperate si ribellerà e calpesterà chi lo ha tradito e maltrattato. Gli economisti liberali come Adam Smith parlano della cosiddetta "Mano invisibile" che risolleva le economie, quindi  l’incontro naturale della domanda e dell’offerta crea di per sé i presupposti della prosperità e quindi della crescita economica. Noi parliamo di alcuei regioni tra le più belle del Mediterraneo e la domanda che sorge naturale: dove si nasconde la vostra ricchezza? Apritevi gli occhi o popoli de sud, non avete bisogno di aspettarvi un reddito, lo avete già. E’ sotto i vostri piedi.

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