J’Accuse del 23 febbraio sul figlio di p…, attribuito da Biden a Putin, in occasione della morte di Navalny

 

J’Accuse del 23 febbraio sul figlio di p…, attribuito da Biden a Putin, in occasione della morte di Navalny

 

Foto presa dal Web

Certo un figlio di p…, ! Chi? Ma per l'amor di Dio! Non avremmo mai immaginato che un presidente della presunta Democrazia più importante del pianeta pronunziasse una parola così grossa per attaccare un suo nemico politico. E’ una caduta di stile. Ci sono diversi altri attributi che possono essere usati senza tuttavia perdere di livello. Quel che si capisce in questo momento nella politica americana è l’incertezza e la sensazione che l’impero sta vacillando e ciò ovviamente porta alla perdita della pazienza nella composizione del discorso politico. L’America purtroppo con Biden è entrata in un girone infernale simile a quelli Danteschi dove gli orrori e le prevaricazioni sono la moneta corrente tra le superpotenze. L’abbiamo visto e lo vediamo nelle guerre in corso in Ucraina e in Palestina, Gaza, in particolare, dove la Casa Bianca ha un ruolo preponderante. Possono l’appoggio politico incondizionato e le munizioni americane essere usati per finalità che non servono né la causa della pace nel mondo né tantomeno il rispetto dei sacrosanti diritti umani di cui l’America si crede d’essere la custode nel mondo? E’ una domanda dai travolgenti risvolti soprattutto se guardiamo all’interno dell’America, Country Side, dove la classe media e le minoranze guardano con sdegno e in soddisfazione verso che dirige politiche non benefiche e soprattutto controproducenti e molto molto costose in termini economici, finanziari, politici ed etici. L’America ha raggiunto il fondo dell’incoerenza e dei fallimenti con Biden e la cosa più grave è che non si sta affatto costruendo un’alternativa al suo regno, anzi si vuole ridarla a chi ha progetti e mire opposti ai suoi.

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