J'accuse sui disordini e il caos che regnano in Iraq



Chi si assume la responsabilità di quello che accade in Iraq ? 
L' America e l'Europa creano sempre i mostri e i nemici fantasmi con le loro politiche imperialistiche e sfruttatrici: ora combattendo i regimi o dittature che non li sono favorevoli, come lo è stato nel caso di Saddam Hussein e di Bashar Al Assad; ora dissolvendo gli Stati nazionali e creando altre realtà artificiose che non resistono alle contraddizioni e alle ingiustizie ivi insite: ora creando dei nuovi Bin Laden, come lo è oggi il cosiddetto Stato islamico in Iraq, ed ora infine armando gli uni contro gli altri, come lo stanno facendo per i curdi iracheni

. Lo smembramento dell'Iraq e della Siria è un progetto diabolico di stampo sionista e imperialista mirante in primo luogo ad indebolire il mondo arabo e a farlo annegare nelle crisi e nell'anarchia totale. La decapitazione dei suoi leader politici e dei suoi regimi forti, spacciati per dittature sanguinarie era nei piani di coloro che oggi appoggiano i curdi contro le altre etnie e riti religiosi. La nascita di uno Stato o entità nazionale curda in Iraq è contro gli interessi di una serie di paesi medio-orientali: Iran, Turchia, Siria...., è contraria alla stabilità di tutta la regione e alla stessa unità dell'Iraq, e chi si illude e si prodiga oggi armando i Peshmerqa- ossia l'esercito curdo iracheno- contro l'Esercito islamico in Iraq, si è dimenticato per primo che fu la Francia e la Gran Bretagna a privare i curdi all'inizio del ventesimo secolo di questi diritti nazionali e di quella dignità di popolo sempre rivendicata. L'appoggio militare ai curdi è un gioco losco e soprattutto una grande contraddizione e una sconfitta per l'Occidente machiavellico;  è un'ulteriore lacerazione della regione medio-orientale. Creare i mostri è un mestiere arduo e ripugnante, quanto quello di tramare contro la pace e la tranquillità di interi popoli e aree geografiche. E' il mestiere tanto sporco degli strateghi e dei diplomatici che non hanno a cuore il bene supremo dell'umanità: la pace e la convivenza tra le nazioni e le loro mutevoli e colorite diversità.

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