J’Accuse sui incari intervenuti in quest’ultimi due anni di guerra in Ucraina. La truffa a danno dei lavoratori italiani e mondiali

 

J’Accuse sui incari intervenuti in quest’ultimi due anni di guerra in Ucraina. La truffa a danno dei lavoratori italiani e mondiali

 

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Impossibile anzi è intollerabile che i rincari intervenuti in quest’ultimi due anni da quando è scoppiata la guerra d’Ucraina siano solo dovuti al rincaro e alla scarsità delle materie prime, cosa assolutamente vera ma anche dovute  alla speculazione dei mercanti e dei mercati che si sono riempiti le tasche a danno dei cittadini salariati e no. L’unico dato sicuro è che il potere d’acquisto  è quasi sceso del 20 al 30, 40%, riducendo così il portafoglio a disposizione delle famiglie, senza predisporre misure di compenso per i danni subiti. E’ una vera e propria truffa quella che subiamo ogni giorno per colpa di una decisione assurda di sostenere la guerra per quanto sia legittima e ne dubitiamo. La verità è che il coltello come si usa dire: finché non affondi ancora nella ferita, non si potrà fare nulla di fronte a questa dittatura dei nostri governanti. Le misure una tantum come vengono chiamare rimediare a quest’anarchia dei mercati, non sono affatto risolutive né sufficienti. Quel che occorra fare è aumentare gli stipendi e salari proporzionalmente agli aumenti intervenuti, ridando quel potere d’acquisto perso a seguito dei rincari. E’ giusto che sia così. Se ciò come dicono i banchieri favorirebbe l’inflazione, allora bisogna trovare una scappatoia perché davvero siamo alla grande truffa dei lavoratori e degli stipendiati, colpiti proprio nel loro reddito e direi infine penalizzati per decisioni politiche prese in maniera arbitraria e non democratica. La colpa è anche dell’attuale classe sindacale per nulla combattiva e servile nei confronti della classe politica attuale. Se le prime decisioni del governo Meloni hanno colpito il welfare: reddito di cittadinanza, sostegni alle famiglie, rifiuto di varare la legge del salario minimo ecc, questo la dice lunga sui loro piani sociali ed economici: sappiamo bene tuttavia che Meloni proviene da quella destra sociale che in qualche modo le sue politiche sociali hanno sconfessato. La coerenza dell’incoerenza si potrebbe definire. Come si può incentivare e migliorare le condizioni dei più deboli solo immaginando e favorendo l’iniziativa economica e il mercato? Quel mercato e quei mercanti che si sono in qualche modo arricchiti- e mi riferisco a queste categorie fortunate- , salvo il periodo buio della pandemia, degli incentivi, della mancanza di un controllo fiscale e perfino direi della giungla creata dalla delocalizzazione e dello smantellamento dei diritti sociali e sindacale avvenuto in questi decenni. Ridate, quindi, alla classe operaia il reddito rubato con le guerre e le speculazioni conseguenti, altrimenti saranno le pance vuote e riprenderselo al momento opportuno.

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